L’Oms asserisce che “le reali dimensioni dell’epidemia sono massicciamente non registrate, a causa del numero di bambini che stanno morendo a casa o nelle strade, di cui non si tiene conto. Stiamo facendo una corsa contro il tempo: se non si interverrà urgentemente si potrebbe arrivare a 10 infezioni all’ora prima della fine del mese”.
Intanto, si è avuta notizia del primo paziente statunitense affetto da Ebola: si tratta del texano Eric Duncan, ammalatosi in Liberia e rimpatriato passando negli Usa dall’Europa, a Bruxelles. Fonti sanitarie texane riportano che sono circa 80 le persone entrate in contatto con l’uomo e la sua famiglia, anche se non hanno avuto un contatto stretto col paziente. Duncan, secondo il governatore texano Rick Perry, ha avuto contatti anche con alcuni bimbi in età scolare, attualmente monitorati dalla sanità locale.
L’uomo è al momento ricoverato in quarantena al Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas.