Dopo gli allarmi diffusi qualche tempo fa in merito ai tempi necessari per la preparazione e sperimentazione dei farmaci utilizzabili per combattere la temibile epidemia da virus ebola, ultimamente arrivano da diverse fonti mediche notizie un pochino più confortanti sul progresso della ricerca e sperimentazione: il 23 ottobre il Ministero della Salute italiano ha diffuso la notizia della sintesi di un farmaco capace di bloccare l'emorragia provocata dal virus, sviluppato dall'Istituto farmaceutico militare di Firenze, che aveva già superato la prima fase di sperimentazione, per cui se ne prevedeva a breve la spedizione di 1.000 dosi in Sierra Leone.
Ieri l'OMS ha resa pubblica una dichiarazione con la quale viene accolta favorevolmente l'approvazione per la sperimentazione ospedaliera da parte delle autorità svizzere di un vaccino, da valutare presso l'Ospedale Universitario di Losanna: si tratta in effetti dell'ultima fase di sperimentazione prima della effettiva utilizzazione del farmaco sul campo.
Il vaccino verrà usato su 120 persone di Losanna: si tratta di un vaccino fatto con un adenovirus proveniente da uno scimpanzé, modificato geneticamente. In questa fase verranno testate la sua sicurezza e la sua efficacia nell'indurre una risposta immunitaria. Dopo quest'ultima fase sperimentale, verranno programmate sperimentazioni estese a migliaia di persone.
Il vaccino è stato sviluppato dall'Istituto Nazionale USA per le allergie e le malattie infettive (NIAID) e dalla società farmaceutica Glaxo: in effetti si tratta di un involucro virale reso inoffensivo che ha la funzione di veicolare le proteine dell'ebola ritenute capaci di stimolare la risposta immunitaria.
Sono contemporaneamente in corso anche sperimentazioni in diversi altri paesi: se il vaccino si dimostrerà sicuro ed efficace se ne potrebbe prevedere la produzione su vasta scala già nei primi mesi del 2015 per la distribuzione nelle zone a rischio.