Ebook e apprendimento: un’accoppiata vincente

Creato il 12 ottobre 2011 da Antonino1986

Probabilmente l’anno che sta per iniziare non segnerà la fine del mondo come molti presagiscono, ma forse segnerà l’inizio di una nuova era. Secondo l’articolo 15 della legge 133/2008 «A partire dall’anno scolastico 2011-2012, il collegio dei docenti adotta esclusivamente libri utilizzabili nelle versioni online scaricabili da internet o mista. Sono fatte salve le disposizioni relative all’adozione di strumenti didattici per i soggetti diversamente abili».  L’attuazione di tali disposizioni non sarà certo immediata, gli insegnati mostrano ancora riluttanza malgrado i corsi di aggiornamento e preparazione all’uso di lavagne elettroniche e contenuti digitali somministrati negli ultimi due anni. A gioire sarebbero, invece, le schiene dei bambini e i portafogli dei genitori, entrambi alleggeriti: gli uni dal peso degli zainetti e gli altri dal costo dei testi scolastici. Tuttavia non è questo il punto, o quantomeno la questione non si esaurisce qui.  Non dimentichiamo che, sin dagli arbori, gli ebook sono sinonimo di diffusione della conoscenza. Accrescere il livello di alfabetizzazione ed istruzione, mettendo la letteratura al servizio di chiunque in qualunque momento, in un modo pratico e gratuito, questo è stato il progetto di vita dell’inventore dei libri digitali, Miachael S. Hart  (realizzato col noto Project Gutenberg).  

Ecco, dunque, il nocciolo della questione: alfabetizzazione ed istruzione. Probabilmente il pioniere degli ebook non lo sapeva quando nel 1971 cominciò la grande avventura della letteratura elettronica, ma i libri in formato digitale sono un valido alleato dell’apprendimento. Stefano Vicari, responsabile e portavoce del reparto di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, fa notare alcune specifiche funzioni degli ebook riassumibili nel concetto di interattività: «Un ebook offre numerose risorse in più per un bambino. Sottolineare il testo, selezionarlo, attivare immediatamente delle ricerche nel web con un semplice tocco». Praticamente, se confrontato con le pagine di  un libro digitale, il testo cartaceo appare come imprigionato nel foglio bianco, intoccabile da parte del lettore, muto. Diversamente, un libro elettronico è versatile e consente al lettore di instaurare una concreta relazione con i contenuti, i quali si lasciano elaborare, manipolare gestire a seconda di esigenze e interessi personali. Come suggerisce Stefano Vicari, persino bambini e ragazzi con difficoltà nell’apprendimento traggono giovamenti concreti da tali risorse: chi soffre di dislessia, per esempio, sarà agevolato nella lettura dalle funzioni per ingrandire i caratteri, adattare ai propri occhi il contrasto sfondo/testo, modificare spazio e distanza tra le lettere o righe, potendo persino approfittare del sonoro. La particolare, e potente, sinergia tra il libro contenuto e il dispositivo contenitore si trasforma in arma segreta che facilita l’apprendimento degli studenti (con o senza specifiche problematiche) dal momento che, rendendo la lettura “partecipativa”, favorisce la comprensione del testo che così è assimilato più facilmente. Etimologicamente il verbo apprendere significa “impossessarsi, afferrare con la mente”, similmente comprendere è riconducibile al concetto di “prendere insieme, abbracciare con la mente”. È questo l’asso nella manica degli ebook: i lettori si impossessano del testo, nel senso che lo fanno proprio adattandolo e personalizzandolo, di conseguenza la mente lo assorbe facendolo letteralmente proprio. Da sempre schemi e riassunti sono consigliati per facilitare lo studio e l’eventuale esposizione delle nozioni apprese, a qualsiasi età: in ultima analisi, la versatilità degli ebook è solo un’evoluzione di questo processo di reinterpretazione e personalizzazione atti a fissare i concetti e comprenderli.     

Certo, nessuno intende affermare che presto gli ebook sostituiranno i testi scolastici cartacei. Il fascino della carta, il suo profumo, la fisicità del libro poggiato sulla scrivania in casa o sul banco in aula sono insostituibili. Tuttavia va riconosciuto che alla bellezza dell’oggetto e al suo possesso fisico si sostituisce il possesso mentale che, appunto, facilita i processi cognitivi. Inoltre, avvicina le giovani generazioni alla lettura, attraendo quei ragazzini abituati più allo schermo che alla pagina, ad utilizzare tastiera o touchscreen piuttosto che  penna ed evidenziatore.

Insomma, seppur ancora in sordina, l’ebook sta portando un radicale mutamento nella didattica e nelle forme di apprendimento, oltre che nell’ editoria. Studiare e imparare significherà sempre meno ricezione di informazioni “dispensate dall’alto”, dagli insegnanti. Piuttosto, gli studenti avranno modo di acquisire i concetti e trasformarli in competenze personali, cominciando proprio dal semplice atto di ingrandire o rimpiccolire un carattere, modificare l’interlinea o il font, cambiare il layout delle immagini, personalizzando il libro di storia o aritmetica di turno. Rielaborazione: questo è quello che gli insegnanti ripetono ossessivamente agli studenti: «Rielabora, non imparare  a memoria senza capire!». E rielaborazione è proprio la peculiarità principale che identifica le diverse funzioni dei libri digitali, a seconda del dispositivo di lettura in uso.

Sintetizzando, quali sono vantaggi e svantaggi degli ebook tra i banchi di scuola?

I benefici più ovvi contemplano la possibilità di avere costantemente a disposizione una biblioteca potenzialmente illimitata, consentendo ricerche approfondite e un confronto tra le fronti (si pensi a quanto sarebbe più rapido reperire la bibliografia per una tesi di laurea). Il secondo gruppo di vantaggi è definito dagli esperti “metacognitivo”, fondandosi sull’approccio intuitivo e partecipativo alla lettura: ragazzi e bambini sono maggiormente incentivati alla lettura; se il libro è talvolta (spesso) aperto con riluttanza, un dispositivo interattivo e multimediatico risulta sicuramente più curioso e invitante. E ancora, i piccoli lettori alle prime armi, che stanno imparando l’arte del leggere, trovano nei dispositivi un ausilio reale e continuo (suggerimenti di pronuncia, giochi educativi ecc.). La scorsa primavera, un sito americano dedicato al mondo degli ebook (http://www.teleread.com/) ha riportato l’esperienza di Joanna, un’insegnante di scuola elementare la quale ha dichiarato di avere trovato nel proprio iPad, e quindi nei libri digitali, un alleato insostituibile. Quattro sono i punti essenziali evidenziati dall’insegnate. Primo, l’utilizzo dei testi elettronici le consente di tenere tutto il materiale didattico a portata di mano, in unico posto (neutralizzando le problematiche legate al peso della borsa, la ricerca del giusto manuale nell’armadio, il trasferimento da un’aula all’altra). Secondo, la personalizzazione: per esempio, l’inserimento di note  e commenti che adeguano il testo a ogni classe a seconda del diverso grado di preparazione. Terzo, immediatezza di valutazione e registrazione dei progressi, segnalati direttamente nel testo (attraverso gli strumenti a disposizione, come quello manuale che consente di segnare porzioni di testo o parole con cerchi o altri segni); praticamente la valutazione viene integrata al libro stesso, naturalmente con la possibilità di aggiornamento. Infine, quarto, arricchimento ed estensione: gli studenti hanno la possibilità di lavorare direttamente sui libri, selezionandone porzioni da rielaborare, schematizzando, spostando parole e frasi  creando esercizi ad hoc. In questo modo il libro stesso diventa un’attività, un mezzo per concretizzare l’apprendimento e far sì che gli alunni facciano proprio quanto leggono, “portandolo via” con sé piuttosto che lasciarlo lì una volta chiuso il libro.  

Malgrado il decreto legge e le evidenti migliorie che porterebbero, in Italia i libri digitali faticano ad imporsi in ambito di istruzione e apprendimento, e le motivazioni sono direttamente proporzionali a quelle che spiegano le esigue vendite degli ebook in generale: diffidenza. Dagli editori agli insegnanti, la maggior parte degli attori in campo non rinunciano alle abitudini consolidate: il sapere è scritto, nero su bianco, inchiostro su carta.

D’altra parte non esistono solo i pro: nel nostro paese il costo degli e-reader è piuttosto alto rispetto ai paesi angolofoni, il che funge da freno (anche se la spesa rientrerebbe immediatamente, anche solo approfittando dei classici della letteratura che fanno parte di ogni programma scolastico o universitario e che online sono reperibili gratuitamente). Ma non è questo il rischio peggiore, bensì quella che potremmo definire “passività mentale”. Se è vero che un ebook ha il merito di aiutare un bambino che sta imparando a leggere suggerendo pronunce ancora difficili per lui, alcuni controbattono che avere la risposta sempre lì, a portata di mano, rallenti lo sviluppo cognitivo dello stesso bambino, il quale si limita ad emulare piuttosto che imparare e memorizzare per il futuro.  C’è chi afferma, addirittura, che una sovrabbondanza di interattività e giochi educativi finisca con il distrarre il lettore. Forse questo è esagerato: probabilmente, come in ogni ambito, affinché le cose funzionino correttamente devono essere utilizzate nella maniera giusta (i genitori non possono sperare di affidare i figli all’ennesimo ritrovato tecnologico sperando nel miracolo).

Dà da pensare, in termini di “passività mentale”, la nascita di InstEbooks, dalla contrazione di “ebook istantanei”. Si tratta di una società editrice di ebook “mobili” e “digitali” lanciata lo scorso maggio (http://www.instebooks.com) che, secondo le parole del CEO Richard Reece, permette la creazione di un libro digitale in un tempo minore a quello richiesto per preparare una tazza di caffè. Questo è possibile grazie a particolari applicazioni sviluppate perché gli utenti generino ebook direttamente dal proprio Android.  Una delle funzioni permette di scrivere una storia semplicemente parlando, il dispositivo si occuperà di trascriverla e inserirla dove opportuno (per esempio, accanto a specifica immagine salvata nella memoria). L’idea all’origine di InstEbooks è che i libri elettronici sono lo spazio ideale per preservare ricordi, conservare storie di vita, raccontare esperienze, interessi e passioni. La piattaforma offre la possibilità di fare tutto questo trasformando chiunque in potenziale autore di una storia, la propria storia, senza doversi preoccupare di strutturarla né tanto meno di scriverla. Lo scrittore, si fa per dire, dell’ebook si limita a raccontare i contenuti (che poi saranno convertiti in testo), selezionare con un dito sul touchscreen le immagini desiderate e qualche tag… mescolare il tutto, e come per magia l’ebook è pronto. Un’applicazione si occuperà, quindi, di inserire automaticamente indice, sommario ed eventuali mappe, proporre una copertina personalizzata o altre opzioni.  Come dire… un’applicazione per Android e il tema per casa è prêt-à-porter?

Interazione, versatilità e personalizzazione degli ebook sono strumenti eccezionali per stimolare l’apprendimento di giovani e meno giovani, ma è necessario comprendere quando e come usarli (e non ab-usarli).

ARTICOLO TRATTO DAL NUMERO ZERO DI  “EBOOKMANIA – LA TENTAZIONE DI LEGGERE”  CLICCA QUI SE VUOI SCARICARE GRATIS LA RIVISTA


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