Oggi solo post brevi. Stavo per proporvi un articolone sull'architettura dieselpunk sovietica degli anni '30, ma lo posticipo di qualche giorno (so che faticherete a contenere l'entusiasmo e la trepidazione :-P).
Visto che proprio oggi ho comprato il mio quinto ebook nel giro di due settimane, mi è venuta voglia di fare un piccolo aggiornamento tematico. Può interessare? Mah, intanto parliamone, poi mi farete sapere...
Dunque, cinque ebook nel giro di 15 giorni, dicevamo. Purtroppo uno solo di essi è italiano (Zeferina, di Riccardo Coltri, pubblicato da Asengard), mentre tutti gli altri sono in lingua inglese.
Grazie a Davide Mana ho scoperto '48, un romanzo ucronico-catastrofico del bravo James Herbert, ovviamente snobbato alla grandissima in Italia. L'ho acquistato al volo, apprezzando Herbert fin dalle vecchissime pubblicazioni su Urania degli anni '80. Poco tempo fa vi ho poi parlato di De Bello Lemures, un'autoproduzione di uno scrittore americano, acquistabile su Amazon. Ora che l'ho finito posso confermare le buone impressioni e definirlo un acquisto felice. Allo stesso modo, ossia lasciandomi guidare dall'istinto, mi sono messo a sfogliare l'enorme offerta di ebook su Amazon, e alla fine ho acquistato The Invasion, dello scrittore scozzese William Meikle (mai sentito prima). Anche qui siamo dalle parti della fantascienza catastrofico con forti derive horror. A metà romanzo posso dirmi soddisfatto, tanto che ho già acquistato un secondo ebook di Meikle, Crustaceans, dalla descrizione tanto breve quanto suggestiva: crostacei giganti conquistano Manhattan.
In totale ho speso circa 20 euro per portarmi a casa quattro romanzi e una novel (De Bello Lemures). Un prezzo che ritengo equo e onesto, per me come acquirente e per gli scrittori/editori come venditori.
Lascio ad altri le valutazioni sul prezzo “giusto” di un ebook. 5.05 Dollari sono troppi? Secondo me no, secondo qualcuno sì. Sta di fatto che, entrando in una qualunque libreria italiana, è praticamente impossibile acquistare una nuova uscita spendendo meno di 11-12 euro. E, in questi casi, di solito si tratta di romanzi con poco più di cento pagine (prima o poi vi parlerò di Vukovlad, caso emblematico di come gli editori ci pigliano per il culo).
Dunque, dopo un inizio titubante, in cui la mia fruizione di ebook era correlata soprattutto alla loro gratuità, devo ammettere che ho finalmente iniziato ad acquistarli al posto dei normali libri cartacei. Non perché sono più comodi, non perché sono un “futurista” a tutti i costi, bensì per una mera ragione economica. E perché, accedendo a mercato di Amazon, ho davanti a me una capacità di scelta mille volte superiore rispetto a quella delle varie Feltrinelli, Fnac etc etc.
Quindi ho sempre più spesso in mano l'iPad che non un cartaceo, anche se non ho nulla contro questi ultimi, che hanno anzi il pregio di non esaurire mai le batterie che non hanno. Però preferisco ricaricare il Pad tutte le sere che non scucire 24 euro per una mattonella di libro, o 12 euro per un libercolo striminzito, 99 pagine di cui 5 o 6 bianche a far da riempimento (ricordatevi il nome: Vukovlad!)
Ma non è tutto oro quello che luccica. Leggere in inglese può essere bello, ma richiede il triplo del tempo (rallentando così l'infinita lista di arretrati cartacei e digitali). Il fatto è che, autoproduzioni e rarità a parte, è praticamente impossibile acquistare ebook italiani che coniughino buona qualità e prezzi onesti.
Quello è il futuro, signori, ma noi siamo scesi un paio di fermate prima, negli anni '90 o giù di lì.