E.C. Segar: l’uomo che creò Popeye – Parte prima

Creato il 30 novembre 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Il 2014 è l’ottantacinquesimo anniversario della nascita di Popeye. Lo Spazio Bianco ripubblica la storia di Elzie Crisler Segar, inventore del Thimble Theatre e di Popeye, pubblicata nel 1999 sulla rivista Fumetto dell’Anafi e scritta da Fortunato Latella in occasione del settantesimo anniversario del personaggio.

85 anni di pugni e spinaci

[Articolo apparso originariamente su Fumetto n° 31/99 a firma di Fortunato Latella col titolo 70 anni di pugni e spinaci]

I personaggi del Fumetto, solitamente, non celebrano i loro compleanni, ma i loro decennali ed in questo 1999, uno dei più famosi eroi di carta ne festeggia il suo settimo. Si tratta di Popeye, meglio noto, in Italia, come Braccio di Ferro. In effetti, il simpatico marinaio creato da Elzie Crisler Segar nasce proprio in occasione di un “compledecennio”, poiché debutta all’interno di una striscia che esiste già da dieci anni (il Thimble Theatre è pubblicato fin dal 1919). Cerchiamo allora di fare il punto su questo longevo eroe del fumetto (ma anche, e non di meno, del cinema d’animazione) e sui vari autori che si sono succeduti nel realizzare le sue avventure.

L’ideatore di Popeye

Elzie Crisler Segar nasce l’8 dicembre 1894 a Camptown, frazione di Chester, Illinois. Il padre (ironia della sorte o profetica anticipazione delle avventure della famiglia Oyl) è un distributore di olio d’oliva. All’età di dodici anni, Elzie ottiene un lavoro presso il locale teatro (il Chester Opera House). Per conto di Bill Schuchert (il cui aspetto e la cui passione per gli hamburger saranno, a quanto si dice, presi a modello per il personaggio di Wimpy) affigge le locandine, disegna i cartelloni all’ingresso, suona il tamburo nell’orchestra (costituita dal solo piano di Jessie Lee Huffstutler) e, quando il teatro si trasforma in sala cinematografica, fa anche il proiezionista (ne è così orgoglioso da farsi tatuare su un braccio MPO, acronimo di Motion Picture Operator). Appassionato di disegno, studia cartooning seguendo, per diciotto mesi, il corso per corrispondenza di W.L. Evans (secondo per fama solo a quello della Landon School).

Charlot disegnato da Segar in una domenicale di CHARLIE CHAPLINS’S COMIC CAPERS.

Nel 1916, si sposta a Chicago, dove suo fratello lo presenta al famoso Richard Felton Outcault (allora disegnatore di Buster Brown per il New York American), che ne favorisce l’ingresso nello staff del Chicago Herald. Il giornale (di proprietà di James Keeley, ex direttore del più diffuso Chicago Tribune) non è certo prestigioso, ma, d’altra parte, le capacità del giovane Segar sono davvero modeste. Keeley ha ottenuto dalla Essanay Co. (che ha studi anche a Chicago e produce, dal 1915, i cortometraggi di Charlie Chaplin) i diritti per realizzare un fumetto imperniato sulla figura di Charlot, il comico vagabondo protagonista di tante note pellicole cinematografiche. L’editore, che evidentemente non deve avere un grande staff, affida il nuovo fumetto, intitolato Charlie Chaplin’s Comic Capers e avviato nei primi mesi del 1915, ad autori tutt’altro che prestigiosi, come l’oscuro Carothers, seguito dal giovane ed inesperto Segar, che rileva sia la versione feriale che quella festiva da domenica 12 marzo 1916. Segar non solo ha una grafica assolutamente immatura, ma non riesce neppure a sfruttare le caratteristiche del personaggio, ridotto ad un qualsiasi protagonista di anodine battute da avanspettacolo. Peraltro esiste negli Usa un’altra contemporanea (e non autorizzata) versione a fumetti di Charlot, che appare nel brillante Pa’s Family And Their Friends del sottovaluto Ed Carey (forse più noto come autore di Simon Simple). Molto più logicamente, Carey decide nel suo fumetto di non far mai parlare Charlot, cosa decisamente adatta ad un protagonista del cinema muto e, praticamente, la stessa soluzione utilizzata da Chaplin all’avvento del sonoro (un’altra oscura versione delle avventure di Charlot viene in quel periodo realizzata anche da Pat Sullivan, futuro padre di Felix The Cat). Con la domenicale del 15 aprile 1917, Charlie Chaplin’s Comic Capers, allo scadere dei diritti (ed anche per l’aspra rottura dell’attore regista con la Essanay ed il suo passaggio alla Mutuai, nel febbraio 1916), conclude la sua esistenza. Segar (che nel frattempo sposa Myrtle Johnson, da cui avrà una figlia, Mary) non rimane con le mani in mano ed inizia, il 22 aprile, la domenicale Barry The Boop, con protagonista un imbelle marmittone (di un esercito non precisato) e ambientata nella Grande Guerra. Ma non si tratta di un lavoro superiore al precedente e si conclude l’anno dopo, quando il Chicago Herald viene assorbito dal gruppo editoriale di William Randolph Hearst. Segar passa, da sabato l° giugno 1918, a realizzare per il Chicago American Looping The Loop, una piccola striscia verticale incentrata su avvenimenti locali commentati comicamente.

Durante questo lavoro, il fumettista inizia la sua maturazione e si fa notare da Arthur Brisbane (un dirigente dell’impero Hearst), che, nel 1919 lo chiama a New York presso la redazione del prestigioso Evening Journal. Qui Ed Wheelan sta realizzando, fin dal 1917, un suo fumetto parodiante i serials cinematografici dell’epoca. Questa giornaliera, che dal 1918 assume il titolo definitivo di Midget Movies, è singolarmente ed ingegnosamente strutturata come una doppia striscia. A Segar viene richiesto di realizzare un fumetto simile. Egli dà così il via a quello che sarà il suo capolavoro, Thimble Theatre, iniziato come striscia giornaliera venerdì 19 dicembre 1919 (data contraddittoria, se si considera, come molti riportano, che, in principio, la striscia viene pubblicata tutti i giorni esclusi il venerdì e la domenica) e che avrà pure una tavola domenicale, pubblicata la prima volta sabato 18 aprile 1925 nel supplemento del New York Herald (apparendo sul supplemento dell’edizione della sera, in effetti, la domenicale è pubblicata di sabato). Entrambe le versioni saranno distribuite internazionalmente dall’agenzia King Features. Le giornaliere vengono pubblicate in un formato verticale, con tre strisce ognuna di una o di due piccole vignette. Durante gli Anni Venti, la struttura della striscia verrà modificata per divenire una specie di jolly (le sei vignette del fumetto potranno essere presentate su di un’unica striscia, su due o su tre, permettendo così di adattarsi ad ogni angolo della pagina dei fumetti). Giacché Wheelan, all’inizio del 1920, passa alla concorrenza in seguito a contrasti con Hearst (un evento non comune, poiché era solitamente quest’ultimo a rubare ai suoi rivali i cartoonists, offrendo loro ricchi contratti), in effetti, Thimble Theatre viene lanciato proprio per sopperire alla perdita di Midget Movies. Wheelan entrerà nell’agenzia George Matthew Adam Service, dove riprenderà il suo fumetto con il nuovo titolo di Minute Movies, proseguendolo fino al 1936. L’idea di base di questa striscia, evidentemente, piace a Hearst, poiché, dal 1924 al 1929, al Thimble Theatre viene affiancato un altro fumetto tematicamente simile: Fillum Fables, malamente realizzato da un giovane Chester Gould (prima di creare l’indimenticabile Dick Tracy per la concorrente Chicago Tribune- N.Y. News).

Una striscia giornaliera di THIMBLE THEATRE ( 14 dicembre 1923) in cui si vede l’abitudine di Segar di presentare non solo il titolo della striscia del giorno, ma di anticipare anche quello della striscia dell’indomani (secondo la moda dei serials). © KFS

Nel giro di un paio d’anni, in Thimble Theatre si verifica un profondo mutamento. Non solo il disegno migliora, perdendo l’iniziale scheletricità, ma è soprattutto la trama che compie un’enorme evoluzione. Segar inizia ad espandere il suo cast di interpreti con personaggi sempre più caratterizzati e memorabili, mentre le storie divengono di più ampio respiro (le gag autoconclusive vengono abbandonate e persino la domenicale dal 4 marzo 1928 diviene continuativa), lasciando la parodia per la farsa, ma sempre senza dimenticare il melodramma.

I primissimi Olive Oyl e Ham Gravy, in una vignetta del 1919, affrontano il malvagio Willie Wormwood. © KFS

I due iniziali protagonisti, che sono la tutt’altro che affascinate Olive Oyl ed il suo non troppo brillante fidanzato Ham Gravy (spesso perseguitati dal malvagio Whiie Wormwood, il classico cattivo in palandrana nera, cilindro di seta e baffi sfidanti le leggi di gravità), vengono affiancati dal fratello di lei, Castor, che finisce per rubargli il palcoscenico. Castor Oyl è un irascibile ed arrogante piccoletto, sempre impegnato a in mille attività, come direttore di giornale, cercatore d’oro, investigatore od organizzatore di incontri (pugilato, galli da combattimento o qualunque altra cosa).

Sono anni fecondi di invenzioni e personaggi esilaranti, ma, nonostante ciò, Thimble Theatre non decolla ed il pubblico pare non accorgersi del notevole lavoro compiuto da Segar. Per fortuna del fumettista, il parere del suo capo, il potente magnate della carta stampata William Randolph Hearst, è totalmente favorevole e gli viene offerta la possibilità di iniziare anche una seconda striscia, la giornaliera The Five-Fifteen, distribuita da venerdì 24 dicembre 1920 e che, dal 24 febbraio 1923, muta il titolo in Sappo The Commuter o più semplicemente Sappo, dal nome del protagonista. Il fumettista Walter Berndt (autore di Smitty per la K.F.S.) racconta una curiosa versione della nascita della striscia. Sia lui che Segar sono degli appassionati pescatori e. appena possibile, se la svignano dagli uffici dell’agenzia per andare a pescare nel fiume Hudson. Il loro direttore, notate le ripetute assenze di Segar, lo convoca nel suo ufficio e gli comunica che, se ha tanto tempo libero da sprecare, può benissimo utilizzarlo per realizzare un’altra striscia, appunto The Five-Fifteen.

Popeye nel suo aspetto definitivo (e nella sua occupazione preferita). © KFS

Neanche questo fumetto fa ampia breccia nel cuore dei lettori e Segar lo sospende martedì 17 febbraio 1925, per riprenderlo da domenica 28 febbraio 1926 come topper della giovane sunday page di Thimble Theatre. Nella sua versione giornaliera, The Five-Fifteen è incentrato sulle disavventure di John Sappo, un pendolare sempre impegnato a cercare di prendere il treno Dispaire/Murkyville City delle 5.15. Al piccolo pendolare (esattamente uguale ad un Castor Oyl con i baffi) fa un comico contrappunto la sua corpulenta ed autoritaria metà (poco gentilmente battezzata Myrtle, come la moglie dello stesso Segar). Nella sua versione domenicale il tema della pendolarità viene smarrito a favore delle dispute coniugali (soprattutto dal 1927 quando Sappo si unisce allo Hardboifed Husbands’ Club), mentre, dal 1930, vengono occasionalmente introdotte delle tematiche fantascientifiche. Dal maggio 1932, aggiungendo al cast, come pensionante dei coniugi Sappo, l’eccentrico prof. O.G.Wottasnoozle, “la più grande mente scientifica dell’era”, il fumetto si lancia definitivamente nell’avventura. Invenzioni incredibili quanto bizzarre servono come spunto per abbandonare definitivamente le tavole autoconclusive (una certa continuità si trova fin dal 18 marzo 1928, come anche, precedentemente, nel periodo delle giornaliere) e lanciarsi in sequenze fantascientifiche con viaggi su altri pianeti, macchine rimpicciolenti, automi ed altro (senza dimenticare le continue lotte tra il professore ed il suo collega e rivale Finklesnop). Curiosamente, per diciotto mesi tra il 1935 ed il 1936, Sappo dà lezioni di Fumetto. Nella pagina domenicale è già comparsa anche un’alta lezione di Fumetto, posizionata in alto a destra, occupante circa un sesto della pagina e mirata ai più piccoli. Questa sezione, iniziata l’8 aprile 1934 e chiamata Popeye’s Cartoon Club, contiene anche un piccolo fumetto con le avventure di Pete And Patsy, comparso per nove settimane (dal 22 aprile al 17 giugno 1934). In seguito questo spazio sarà spesso usato per presentare giochi da ritagliare.

Ritornando ai Thimble Theatre, nel 1929 avviene un incredibile colpo di scena. Nel mezzo di una delle sue tante lunghissime avventure (la più lunga della serie si dipana sulle domenicali dal marzo 1928 al marzo 1930), Castor, per recarsi sull’Isola dei Dadi e sbancare la bisca locale grazie a Berenice, la gallina fischiona (un infallibile portafortuna), assume come equipaggio (una sola persona per svolgere le mansioni di dodici uomini!) un marinaio guercio, sdentato e con una pipa perennemente in bocca, appena incontrato sul molo. Nella seconda vignetta della striscia giornaliera di giovedì 17 gennaio 1929, intitolata “Gobs” of Work, Castor gli domanda: “Ehi là! Sei un marinaio?”; e l’interpellato, con linguaggio comicamente sgrammaticato, replica: “Ja think I’m a cowboy? (Pensi che io sia un cowboy?)”. È la prima apparizione di Popeye, un personaggio che, secondo le probabili intenzioni dell’autore, deve avere solo un ruolo di comparsa, ma che, invece, avrà ben altro destino. Il primissimo Popeye non somiglia alla sua versione definitiva (il viso è più sfilato, il naso più lungo, la casacca chiara e gli avambracci non sono ancora totalmente ipertrofici), ma fin dalle prime settimane va incontro a piccole e grandi modifiche (che si protraggono fino al 1932, quando abbiamo anche la prima apparizione dei mitici spinaci).

La prima apparizione di Popeye, ancora somaticamente molto grezzo (17 gennaio 1929). © KFS

Possiamo trovare anche dei suoi predecessori all’interno della striscia (nella realtà pare che Segar si ispiri ad un certo Frank “Rocky” Feigle, che, nella natale Chester, fa l’uomo delle pulizie nei bar ed è un imbattuto lottatore), che hanno temporaneamente affiancato Castor nelle sue avventure, come Hogan e Battling “Batt” McGnat, ma nessuno di loro si è imposto all’attenzione del pubblico. Al contrario, Popeye riesce non solo a guadagnarsi l’affetto dei lettori, ma fa salire vertiginosamente

la lista dei clienti di Thimble Theatre (che fino ad allora non ha prodotto eccezionali profitti). Giustamente, il marinaio finisce con l’estromettere Castor dal ruolo di protagonista (evento abbastanza comune, in quanto molti eroi degli Anni ’20 si vedono soppiantare da nuovi e più adatti personaggi all’inizio dei ’30, come Barney Google che dà spazio a Snuffy Smith o Wash Tu bbs a Capt. Easy), tanto da portare la striscia a mutare nome in Thimble Theatre Starring Popeye (il nostro eroe comincia ad apparire anche nelle domenicali dal 2 marzo 1930).

Segar raffigura i suoi personaggi come sul palcoscenico di un teatro, in questa immagine pubblicitaria del 1931. Popeye già domina la scena e dice: “Suppongo che siate tutti sorpresi del fatto che io sia al centro.”© KFS


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