Ecce Italicum

Creato il 12 marzo 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

Sì della Camera alla riforma della legge elettorale. Tocca ora al Senato, dove si vedrà se l’accordo tra Renzi e Berlusconi reggerà fino in fondo.

Le novità dell’Italicum:

Tre soglie di sbarramento: per le coalizioni al 12 per cento; per i partiti coalizzati al 4.5 per cento; per i partiti che corrono da soli all’8 per cento. I partiti più piccoli, consideratisi svantaggiati, hanno contestato l’eccessiva altezza delle soglie.

Le liste restano bloccate – bocciati tutti gli emendamenti sulle preferenze comprese quelle di genere – ma saranno molto corte: minimo tre candidati e massimo sei. Il metodo prevede l’inserimento di due candidati di un genere alternati a quello del genere opposto. Le donne hanno contestato il fatto che non ci siano quote rosa garantite per i capilista, che generalmente possono contare su un’elezione sicura.

Accettate le pluricandidature – che avvantaggiano i leader – fino a un massimo di otto.

Di base proporzionale, il sistema prevede un premio di maggioranza attribuibile alla lista o alla coalizione che al primo turno otterrà il 37 per cento. In caso contrario si andrà al ballottaggio. Il bonus di maggioranza non potrà superare il 55 per cento dei seggi.

120 collegi plurinominali, corrispondenti all’incirca alle attuali province, sostituiranno le circoscrizioni. Spetta al governo disegnarle entro 45 giorni dall’entrata in vigore della legge.

L’algoritmo, ovvero la formula matematica che trasforma i voti in seggi, è stato contestato dai partiti più piccoli: renderebbe per loro casuale l’assegnazione dei seggi e avvantaggerebbe i partiti maggiori.

Considerando che il Senato verrà trasformato in Camera delle regioni, l’Italicum è stato studiato solo per la Camera. Questo ‘monocameralismo’ anticipato creerà problemi nel caso di elezioni anticipate: i deputati sarebbero eletti con il nuovo sistema ma i senatori con il metodo proporzionale puro rimasto dopo la sentenza della Corte costituzionale.

Le liste elettorali che a gennaio 2014 avevano già formato un gruppo in Camera o Senato sono esonerate dalla raccolta delle firme: il M5s ha ribattezzato questa norma ‘Salva Fratelli d’Italia, Nuovo centrodestra e Per l’Italia’.

Le questioni che dovrà affrontare il Senato riguardano soprattutto la parità di genere e il Salva Lega. Sulla prima, il Pd ha assicurato che a Palazzo Madama ci sarà una discussione sul tema, e le donne di Fi insisteranno per un’apertura di Berlusconi; sul Salva Lega, anche se Matteo Salvini ha affermato di non averlo mai richiesto, Brunetta ha spiegato che c’è un’intesa di massima anche con il Pd per approvarlo.

MC


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