Al netto del rinnovato flame polemico che contrappone la capolista Viadana ai tenutari del bordello Eccellente, su cui preferiamo non soffermarci (tanto sapete bene dove trovar pronti soffiatori sul fuoco, adattati alle curiosità ma anche alla cultura calciofilo-politicante pervasiva dei "retroscena"), al netto dicevamo delle polemiche e dei libri contabili, nei due turni prosegue la marcia del quartetto o meglio del quintetto di testa, peraltro sgranato in due tronconi nettamente distinti: prime tre (Viadana, Prato, Calvisano) e poi staccate quarta tallonata dalla quinta (Petrarca e Rovigo). Perde contatto Mogliano, la sua partita con l'Aquila è stata rinviata per la neve.
Poco di nuovo sotto ... la neve, poche le sorprese mentre all'inizio della stagione si viaggiava un po' obnubilati sull'onda dello stupore per i successi inattesi del giovane, rinnovato Petrarca. Col tempo l'avanzata dei patavini si è fatta più arrancante, il campionato dei Tutti Neri de'noantri permane di buon livello ma con qualche legittimo affanno; nel mentre il resto dell'alta quota è dominio ... canuto; commentava difatti il nostro mentore Eccellente: "Come mai le tre squadre con età media più alta sono in testa alla classifica? Vogliamo poi leggere quali sono stati i tre “man of the match”, gli uomini partita, dei tre match di cui sopra? Uno l’abbiamo già detto, Paul Griffen (classe 1975), poi Gonzalo Padrò ( ’83), Aldo Birchall (’78). Qualcosa vorrà dire". Eh si, nei contesti più ... contenuti e autoreferenziali, non deve sorprendere che nel medio termine l'esperienza faccia aggio sull'irruenza. Nella tredicesima giornata, per non cambiare, la palma è toccata al "solito" salvatore della patria polesana Stefan Basson, classe '82.