Premesso che stiamo parlando, a mio avviso, del meglio che modenesi o meno possano gustare nei dintorni, questo articolo vuole essere un invito, un merito e tributo a due cucine molto diverse, ma indiscutibilmente eccezionali interpreti del nostro territorio.
Cosa amo della nostra cucina? Assolutamente il fatto che non si butti via niente, la sua complessità, la sua ricchezza di sapori, e soprattutto la simpatia delle care e vecchie “rezdore”, che con fari semplici e genuini da sempre fanno scuola nella cucina di tutto il mondo.
ANTICA MOKA: una vera coccola
Ambiente raffinato, un servizio impeccabile (con la I maiuscola), un menù che stupisce sempre per gli abbinamenti di gusto e per i sapori sinceri ed in continuo mutamento. Si sente la mano esperta e genuinamente “modenese DOC” ed il tocco della scuola di oggi, mise composte e raffinate.
La ricerca delle materie prime è stupefacente, maialino, galletto, oca, e una selezione ottima di piatti di pesce.
ARNALDO: la clinica gastronomica
Una versione culinaria di Alice nel paese delle meraviglie, dove si sente giá l’influenza mantovana.
Arnaldo è una certezza, un menù meraviglioso proposto al carrello, ed invariato da sempre. Una specie di droga per il palato. Due stelle Michelin assolutamente meritate. Immancabile il carrello degli antipasti, con l’erbazzone, il prosciutto di Parma , il carpaccio al tartufo; per non parlare dei bolliti e degli arrosti. Sfido i temerari ad arrivare a quello dei dolci con pere e zabaione, torta al cioccolato, e chi più ne ha più ne metta.
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