Va sempre meglio! Stiamo passando dalla padella alla brace! L’Italia è nuovamente in recessione! Il primo trimestre si è chiuso con un nuovo ribasso del nostro Pil (-0,1%) sceso a 340,591 miliardi di euro, per trovare un dato così basso dobbiamo tornare indietro di 14 anni al primo trimestre del 2000.
Il dato è disastroso!!!
Dopo che nell’ultimo trimestre dello scorso anno un misero +0,1% ci era stato sbandierato da tutti i media, televisioni in testa, come il momento della svolta, l’inizio della tanto auspicata “ripresa” il dato comunicato oggi dall’Istat ci fa ripiombare nella più cupa disperazione.
Anche perché i nostri governanti ci avevano venduto la storiella che la nostra economia si stava “aggrappando” alla ripresa economica mondiale e quindi dopo aver visto tornare il segno più nell’ultimo trimestre dello scorso anno “non avremmo mai più rivisto segni meno”.
Ed eccoci che al primo appuntamento subito ci risiamo, naturalmente l’Italia abbassa anche la media europea (+0,2%), ma tutto il Vecchio Continente sta per essere investito da uno tsunami.
Sta infatti per sgretolarsi l’asse franco/tedesco, l’economia transalpina, già da tempo, è molto più simile a quelle dei Paesi periferici che non a quella teutonica, in questo primo trimestre la Francia ha avuto crescita zero, con Hollande al minimo storico in quanto a popolarità tutti i politologi si attendono uno straordinario successo della Le Pen e quindi dei partiti anti-euro.
La Germania, invece, in questo primo trimestre ha visto crescere il proprio Pil dello 0,8% un risultato eccellente!!! La più forte espansione degli ultimi tre anni, un dato che porta ad una proiezione su base annua del 2,3%.
State bene attenti, guardate che caso, quando, come nell’ultimo trimestre del 2013, avevamo assistito ad una micro-ripresa di Italia e Francia, cresciute rispettivamente dello 0,1 e dello 0,3% la Germania aveva fatto poco meglio (+0,4%). Quando invece Italia e Francia regrediscono (-0,1 e 0,0% rispettivamente) ecco che la Germania va enormemente meglio (+0,8%), sembra quasi che le risorse drenate da Italia e Francia vengano dirottate verso la Germania.
Sarà un caso?
Ed in tutto questo, non c’entra nulla l’euro?
Oggi, naturalmente, la moneta unica ha avuto nuovo scossone ed è tornata intorno alle valutazioni di tre mesi or sono, ma rimane sempre una valuta che, per Paesi che non crescono, anzi in recessione come l’Italia, rimane tutt’ora estremamente sopravvalutata.
Cosa occorre che accada perché in Italia ci si convinca che l’euro è il problema e non la soluzione?
Ed ancora, ma se uscendo dall’euro diventeremmo tutti più poveri, entrando avremmo dovuto diventare tutti più ricchi!
A qualcuno di voi è accaduto?
Giancarlo Marcotti Per Finanza In Chiaro