Bernie Ecclestone, a processo da ieri in un tribunale di Monaco di Baviera per la famosa storia della tangente versata a un banchiere, ha dichiarato che non ha alcuna intenzione di comprarsi la libertà. Il patron del circus intende andare a fondo a questa storia e dimostrare la propria innocenza.
Ecclestone non chiederà un accordo per restare libero e continuare a gestire la f1, un accordo del valore di 300 milioni di euro o pari al 5% del suo patrimonio.
“Questa è una stronzata e una totale assurdità”, ha dichiarato Ecclestone. “Non voglio comprare la mia libertà. Dirò la verità in tribunale su tutto quello che è successo e poi spetterà a loro decidere”.
“Se verrò condannato sarà difficile per me tenermi il mio lavoro in Formula 1. Questo è il problema. Questa prima udienza (ieri) è stata estenuante. I pubblici ministeri, i miei avvocati, tutti parlano in tedesco. Ho un interprete ma è molto difficile seguire esattamente quello che viene detto”.
Ecclestone non ha mancato di fare qualche battuta ieri.
“Perchè no? I giudici, i pubblici ministeri, sono brave persone che fanno il loro lavoro”.
Durante il processo verrà chiamato a testimoniare anche il banchiere Gerhard Gribkowsky.
“Il signor Gribkowsky ha testimoniato tre volte. Non credo che ci sarà qualcosa di nuovo in questa quarta udienza”.