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Ecco i sei finalisti del Premio Bancarella 2015. La premiazione del vincitore il 19 luglio a Pontremoli

Creato il 16 aprile 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

L’inaugurazione del calendario del Premio Bancarella ha avuto luogo oggi, come da tradizione, nella Sala Consiglio della Banca Cesare Ponti di Milano. I sei titoli finalisti si apprestano ora a passare al vaglio della giuria del Premio Bancarella, costituita da 200 librai, quest’anno presieduta dallo storico Franco Cardini.

(premiobancarella.it)

(premiobancarella.it)

La sestina finalista alla 63esima edizione del Premio Bancarella. Enrico Ianniello, con “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin” (Feltrinelli), Mallock (pseudonimo dello scrittore Jean Denis Bruet Ferreol), con “I volti di Dio” (Edizioni e/o), Giulio Massobrio, con “Rex” (Bompiani), Sara Rattaro, con “Niente è come te” (Garzanti), Paolo Roversi, con “Solo il tempo di morire” (Marsilio), Simona Sparaco, con “Se chiudo gli occhi” (Giunti): sono questi gli autori vincitori del Premio Selezione 2015, finalisti alla 63esima edizione del Premio Bancarella.

Le presentazioni in libreria dei libri finalisti del Premio Bancarella. Il calendario del Premio Bancarella, nei prossimi mesi, prevede presentazioni in libreria degli autori finalisti a Cesena (5/6) e a Sesto San Giovanni (15/6). Poi, in data ancora da definire, a fine di giugno, a Massa Carrara. Premiazione finale del vincitore a Pontremoli, in piazza della Repubblica, il 19 luglio, a partire dalle ore 21. I sei volumi in gara, di genere e impronta differenti, che danno spazio a raffinatissime e avvincenti narrazioni di genere, alla forma romanzo più classica, a toni intimisti, al meraviglioso e al grottesco, sono accomunati pure dal successo di pubblico e critica.

“Siamo e restiamo uno dei pochi premi al mondo ad essere gestito esclusivamente dai librai – ha spiegato Gianni Tarantola, fresco di nomina alla guida della Fondazione Città del Libro -. Se le notizie sulla crisi del settore si rincorrono, se, anche un po’ impropriamente, si diffondono voci sulla fine stessa dell’oggetto libro, a me questa non sembra una cosa da poco; un premio serve anche a questo, a proporsi come voce, come termine di confronto, per spiegare e raccontare quell’universo complesso e variegato che è la libreria con tutti i suoi corollari. Più che mai in questo momento di crisi drammatica”. (ADNKRONOS)


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