Le banche spiegano che la tassa di 3 euro è una contro-misura per contribuire alla riduzione dei contanti, del cash insomma, come richiesto dall’Associazione Bancaria Italiana, e per contenere i costi come voluto invece dalla Banca d’Italia. Inoltre, si è sostenuto che tale accorgimento favorirebbe il decremento delle code all’interno delle filiali e incentiverebbe l’uso del bancomat.
Ma la nuova tassa, oltre che per la maggioranza dei cittadini, è stata definita discutibile anche da enti del calibro di Federconsumatori e Adusbef, le quali hanno fatto sapere che interverranno in sede legale per impedire alle banche di “penalizzare i propri clienti in questa gravissima maniera”. Anche la banca Intesa San Paolo ha deciso di non aderire alla già impolare iniziativa.
La Cassa di Risparmio di Alessandria al momento non ha ancora adottato la tassa sul contante, ma il direttore commerciale Riccardo Satragno si è detto favorevole all’iniziativa, difendendo le banche che se ne sono avvalse.