Ecco una breve rassegna delle scoperte zoologiche degli ultimi anni, avvenute principalmente in Sudamerica, Madagascar, Indocina e Indonesia, quattro più grandi serbatoi di scoperte zoologiche conosciuti.
Solo nelle foreste del Madagascar, in soli dieci anni sono state descritte 17 specie di pesci, 69 di anfibi, 61 di rettili e 41 di mammiferi.
Le novità zoologiche non riguardano solamente animali di piccole dimensioni come insetti e invertebrati, ma anche altri molto grandi.
La saola, l’antilope del Vietnam, la lesula, la scimmia dal volto umano scoperta nell’Africa Centrale, il leopardo nebuloso del Borneo, un elegante felino dalla lunga coda e dai canini sviluppatissimi, sono solo alcuni dei tanti esempi delle novità zoologiche.
Le nuove specie vengono spesso scoperte durante indagini avviate a scopo di conservazione nelle aree più a rischio, dove gli animali e l’habitat sono in pericolo a causa dell’influenza antropica e della deforestazione.
I ricercatori quando comprendono di avere davanti un animale che non esiste nella letteratura, e di cui non sono conservati esemplari in nessun museo del mondo, danno un nome all’organismo, e questi nomi sono spesso evocatori di situazioni particolari, luoghi, persone e molte volte la scoperta degli animali viene dedicata a qualcuno.
Anche in Italia sono state scoperte nuove specie come ad esempio il toporagno elefante della Tanzania, trovato da un team di biologi del Museo tridentino di scienze naturali di Trento, ora MUSE, guidati da Francesco Rovero.
L’animale italiano per eccellenza è una piccola salamandra, la cosiddetta salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata) che si trova nei piccoli corsi d’acqua dalla Liguria fino all’Aspromonte.
È un organismo molto elegante ed è aposematico, ovvero possiede le parti inferiori rosse, nere e bianche per indicare ai predatori che è velenoso. Ne esistono due specie.
(fonte: http://www.nationalgeographic.it)