"Sono un orfano di acqua e di cielo/ Un frutto che da terra guarda il ramo/ Orfano di origine e di storia/ E di una chiara traiettoria/ Sono orfano di valide occasioni/ Del palpitare di un'idea con grandi ali/ Di cibo sano e sane discussioni/ Delle storie, degli anziani, cordoni ombelicali/ Orfano di tempo e silenzio/ Dell'illusione e della sua disillusione/ Di uno slancio che ci porti verso l'alto/ Di una cometa da seguire, un maestro d'ascoltare/ Di ogni mia giornata che è passata/ Vissuta, buttata e mai restituita/ Orfano della morte, e quindi della vita[...]
Sono orfano di pomeriggi al sole, delle mattine senza giustificazione/ Dell'era di lavagne e di vinile, di lenzuola sui balconi/ Di voci nel cortile/ Orfano di partecipazione e di una legge che assomiglia all'uguaglianza/ Di una democrazia che non sia un paravento/ Di onore e dignità, misura e sobrietà/ E di una terra che è soltanto calpestata/ Comprata, sfruttata, usata e poi svilita/ Orfano di una casa, di un'Italia che è sparita [...] Mi basterebbe essere padre di una buona idea[...]"