Ecco perché al Movimento 5 Stelle è stato concesso il Circo Massimo, ma proibito di somministrare alimenti. C'erano altri che dovevano farlo

Creato il 11 ottobre 2014 da Romafaschifo




Dopo tante polemiche (e in cambio di un costo comunque risibile) il Movimento 5 Stelle ha ottenuto di poter organizzare una manifestazione politica nel grande spazio del Circo Massimo. Il via libera è arrivato da un tavolo tecnico composto da Direzione nazionale per i beni archeologici e paesaggistici (Ministero della Cultura), la soprintendenza di Roma (Ministero della Cultura) e la sovrintendenza ai beni culturali (Comune di Roma). Questi tre enti avevano prima detto di no, poi infine hanno accettato che nel circo massimo, per tre giorni, da oggi fino a domenica, si svolgesse la manifestazione "Italia 5 Stelle". Il tavolo tecnico, però, ha subordinato il via libera ad alcune prescrizioni. Vediamole.  Il divieto di ristorazione e somministrazione ad esempio e poi che i servizi igienici siano schermati per garantire il decoro dell’area archeologica. Insomma a funzionari e archeologi stava a cuore che nel Circo Massimo non si facesse da mangiare (perché?) e che non si vedessero le sagome dei bagni chimici. Bene. Questo un mese fa. Oggi la situazione è quella rappresentata dalle immagini. E' ovvio che migliaia di persone non potranno stare senza la possibilità di farsi un panino, e visto che gli organizzatori non possono provvedere da se chiamando loro fornitori, la città dà una risposta che è sua tipica: la zona viene circondata di orripilanti camion-bar (sulla qualità del cibo dite voi, perché noi di certo non assaggiamo), parcheggiati in maniera bizzarra sulle strisce blu, connotati tutti, guardaunpò, dal numero 13 in bella vista (cosa vorrà dire poi...!?) e collocati in maniera strategica attorno all'area della manifestazione. Il divieto ministeriale è funzionale a loro. Ecco perché esiste. Perché per alimentare gli affari delle lobby e delle bande che a Roma tengono in pugno comune (e Ministeri), manco puoi provvedere al cibo della tua manifestazione, devi mangiare quello che preparano i ras dell'ambulantato locale. Tra un po' vieteranno alle persone di portarsi il panino da casa: o lo compri al camion bar con il numeretto 13 sopra oppure muori di fame.E la tutela dell'archeologia? Ecco anche questa nelle foto ben immortalata. Il Palatino, i Palazzi Imperiali, il Palazzo di Diocleziano completamente impallati da questi variopinti camion che sarebbero risultati fuori dal tempo e fuori dalla logica anche negli anni Ottanta e che invece a Roma (e solo a Roma) la fanno ancora da padroni. Per il loro posizionamento, evidentemente, non occorre il pronunciamento di tavoli tecnici e teste d'uovo dei ministeri, oppure occorre ed è sempre un pronunciamento positivo. Chissà poi perché e con quale mirabolante motivazione. 

Naturalmente questi nelle foto (erano 4 + l'incommentabile venditore di cocomeri di cui abbiamo parlato sulla nostra pagina Facebook qualche giorno fa) sono i primissimi camion-bar arrivati nell'area stamattina, a manifestazione ancora non iniziata. Ovvio che se ne aspettano altri, ancor più variopinti e profumati. Fotografateli e mandateci i vostri scatti. Quanto al Movimento 5 Stelle, anche se ci speriamo poco, ci auguriamo che questo episodio serva per portare (a livello nazionale, non solo locale) all'attenzione il tema tutto romano del commercio ambulante. Un mondo incredibile che solo ad uno sguardo superficiale appare innocuo (o tutt'al più folkloristico) e che invece dovrebbe rappresentare una battaglia di civiltà e di legalità che ci si potrebbe ben aspettare da una forza politica come quella di Grillo. Un mondo che ha molto a che spartire col concetto di 'racket'. E invece, fino ad oggi, il silenzio. E in questi casi il silenzio - come insegnano il PD e il PDmenoL - significano connivenza. Continueranno a far finta di niente anche dopo bottigliette d'acqua a prezzo da rapina e panini alla salsiccia diversamente buoni?


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