Ecco perchè, occorre che il pallino passi subito nelle mani del Governatore che deve prendere in mano la situazione e giocare la partita in primissima persona ed al massimo livello possibile (governo nazionale). Non gli è più possibile cincischiare proponendo soluzioni-tampone. Nel giro di qualche giorno, nonostante i 200 milioni che teoricamente sarebbero a disposizione per iniziare a risanare il debito pregresso, ci potremmo ritrovare con tutte le aziende invischiate in una palude melmosa, fatta di cavilli burocratici e vincoli giuridici, da cui sarebbe difficile uscire vivi. Farebbero bene, peraltro, lavoratori e sindacati a fare quadrato (almeno momentaneamente) attorno alle proprie aziende, dando vita ad una tregua - sotterrando l'ascia di guerra - che provvisoriamente sostenga gli attuali vertici EAV per scongiurare la fine prematura ed inattesa di queste aziende, proprio ora che sembravano incamminarsi verso una timida ripresa. Non è ora il tempo per le recriminazioni o per la individuazione dei colpevoli. Ci sarà tempo e modo per giungere alle inevitabili condanne e alle opportune "defenestrazioni". Ora, invece, è il tempo di serrare i ranghi, di tenere unito e compatto il fronte e di chiamare alle proprie responsabilità il vertice di questa Regione che deve impegnarsi in prima persona e porre il "caso trasporti" come un'emergenza nazionale a cui dare subito le risposte indispensabili. Il Governatore, lui e non altri, deve metterci la faccia e trovare la soluzione politica ad una situazione che, ora come ora, non può essere risolta mediante l'utilizzo dei normali strumenti finanziari e giuridici. Il Signore degli Agnelli
Ecco perche' il fallimento eavbus puo' travolgere anche le aziende ferroviarie
Creato il 20 novembre 2012 da Ciro_pastoreEcco perchè, occorre che il pallino passi subito nelle mani del Governatore che deve prendere in mano la situazione e giocare la partita in primissima persona ed al massimo livello possibile (governo nazionale). Non gli è più possibile cincischiare proponendo soluzioni-tampone. Nel giro di qualche giorno, nonostante i 200 milioni che teoricamente sarebbero a disposizione per iniziare a risanare il debito pregresso, ci potremmo ritrovare con tutte le aziende invischiate in una palude melmosa, fatta di cavilli burocratici e vincoli giuridici, da cui sarebbe difficile uscire vivi. Farebbero bene, peraltro, lavoratori e sindacati a fare quadrato (almeno momentaneamente) attorno alle proprie aziende, dando vita ad una tregua - sotterrando l'ascia di guerra - che provvisoriamente sostenga gli attuali vertici EAV per scongiurare la fine prematura ed inattesa di queste aziende, proprio ora che sembravano incamminarsi verso una timida ripresa. Non è ora il tempo per le recriminazioni o per la individuazione dei colpevoli. Ci sarà tempo e modo per giungere alle inevitabili condanne e alle opportune "defenestrazioni". Ora, invece, è il tempo di serrare i ranghi, di tenere unito e compatto il fronte e di chiamare alle proprie responsabilità il vertice di questa Regione che deve impegnarsi in prima persona e porre il "caso trasporti" come un'emergenza nazionale a cui dare subito le risposte indispensabili. Il Governatore, lui e non altri, deve metterci la faccia e trovare la soluzione politica ad una situazione che, ora come ora, non può essere risolta mediante l'utilizzo dei normali strumenti finanziari e giuridici. Il Signore degli Agnelli