Cos'è ECO-Auger? E' una sorta di vite che produce energia attraverso il moto ondoso. Inventato da W. Scott Anderson, che ha speso le ultime 5 decadi nel creare macchinari per la manifattura, ECO-Auger è un'alternativa priva di pale ai generatori marini di energia.
Sembra che la tecnologia si stia letteralmente sbizzarrendo quando si parla di energia alternative, in particolare quando il campo di ricerca si sposta sul mare. E' recente l'annuncio della sperimentazione di un nuovo generatore elettrico simile ad un aquilone, Deep Green, che svolazzerà per i mari del mondo entro i prossimi 5-10 anni. Ed ECO-Auger rientra in quella serie di tecnologie alternative tra le alternative.
Alla tenerà età di 77 anni, Anderson ha inventato questo generatore marino a forma di vite, che è stato definito "fish-friendly" per via del fatto che non causa (teoricamente) danno alla fauna marina, data la mancanza di pale rotanti.
Se inizialmente il suo design sembrava poco interessante per una futura commercializzazione su larga scala, pare proprio che la sua idea stia prendendo piede, e che la sperimentazione stia iniziando a dare i suoi frutti.
Non si conoscono ancora i dettagli sui costi di realizzazione della versione a dimensioni reali, e nemmeno quando potrà essere commercializzato (si prevedono 5 anni), ma ci sono informazioni sul suo funzionamento.
Per prima cosa, ECO-Auger non comporta la costruzione di grossi impianti per la generazione di energia dal moto ondoso. Basta semplicemente immergere la "vite", ed il gioco è fatto. Questo, secondo il suo creatore, contribuirà anche a mantenere i prezzi bassi, ottimizzando il rapporto tra costi iniziali e di mantenimento per kilowattora generato.
Invece di utilizzare delle turbine, ECO-Auger utilizza un "succhiello", una vite agganciata ai suoi estremi a cavi idraulici nei quali scorre olio, che viene messo in pressione da una pompa idraulica innestata nella vite. Questo permette di non avere pesanti ed ingombranti intelaiature per tenere fermo l'apparato, e permette di ottenere energia anche in acque basse. Servono infatti solo 3 metri di profondità per far funzionare il generatore, contro i 10 metri delle turbine tradizionali.
Un ulteriore vantaggio di questo approccio è quello che il succhiello può essere calato da ponti o strutture sopra il livello dell'acqua, e recuperato con facilità quando è necessario effettuare la manutenzione o la sostituzione dell'impianto.
Anderson afferma di essersi ispirato agli antichi Egizi, che utilizzavano questo tipo di viti per irrigare i campi attingendo acqua dal Nilo. Per testare l'efficacia del suo succhiello, Anderson ha inizialmente testato un prototipo di 20 centimetri in una piscina, misurando i vari parametri operativi, e facendolo anche funzionare in una vasca con pesci.
Quando a visto che il suo marchingegno funzionava senza danneggiare i pesci, ha speso quattro mesi nel suo garage costruendo un prototipo da 60 centimetri di diametro, in poliuretano e fibra di vetro.
Dai test è risultato che il prototipo era in grado di catturare il 14% dell'energia dal moto ondoso. Poco se paragonato al 25-45% di una turbina tradizionale, ma Anderson è fiducioso, e sostiene che basti incrementare le dimensioni per aumentare l'efficacia.
Ora infatti è alle prese con la costruzione di un prototipo di due metri di diametro, che attende l'approvazione per essere distribuito in diverse parti del mondo per i test. Su una corrente a 10 nodi, Anderson prevede che il suo prototipo potrà generare da 5 a 7 kilowatt, abbastanza da alimentare 4-7 case (anche se il calcolo, così fatto, lascia il tempo che trova). Se il prototipo si dimostrasse efficace, si passerà alla produzione di esemplari da 5 metri di diametro.
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