Ecobonus graduato sui risultati di efficienza energetica? Le possibili novità

Creato il 27 agosto 2015 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT

Sacrosanta la volontà del Governo di continuare a puntare sugli incentivi in edilizia (Bonus ristrutturazioni ed Ecobonus), ma si può fare un ulteriore passo in avanti in tale direzione. A delineare tale prospettiva è Claudio De Albertis, nuovo presidente dell’ANCE, il quale valuta positivamente l’impostazione attraverso la quale  il Governo Renzi sta plasmando la propria strategia in vista della Legge di Stabilità 2016, suggerendo un ulteriore step: ovverosia un fisco orientato a favorire “una politica di rinnovamento urbano e di sostituzione edilizia che trasformi il vecchio patrimonio in un patrimonio ad alta efficienza energetica”.

Ecobonus: incentivi selettivi?
Ma come fare per implementare ciò? “Per esempio – afferma De Albertis – eliminando IMU e TASI a tutte le case che abbiano una classe energetica A. Si può pensare, in altri termini, a incentivi fortemente selettivi che premino non tutto il patrimonio edilizio ma solo quello che abbia certi caratteri di efficienza energetica”. Secondo quanto emerge dalle indiscrezioni provenienti dal Ministero delle Infrastrutture, una visione del genere potrebbe informare la struttura della proroga dell’Ecobonus per il 2016: una detrazione graduata a seconda del risultato raggiunto in termini di efficientamento energetico.

Per approfondire il tema relativo agli adempimenti necessari per usufruire dell’Ecobonus Ediltecnico propone la Guida gratuita intitolata Agevolazioni fiscali per ristrutturazione ed Ecobonus (scaricabile qui).

Imposta di registro
“Penso ci voglia una politica più complessiva orientata a questo scopo – prosegue il nuovo numero uno dell’ANCE De Albertis – e soprattutto una politica costante che produca risultati via via nel tempo. Oltre all’esenzione dalle imposte sulla casa, che potrebbe essere anche solo per 3 o 5 anni, è necessario non penalizzare chi acquista una casa sul fronte dell’imposta di registro. Oggi per l’acquisto di una prima abitazione si paga un’imposta di registro agevolata al 2% e questo vale sia che l’abitazione sia ad alto rendimento energetico sia che abbia consumi energetici altissimi. Noi proponiamo invece che questa aliquota agevolata al 2% si applichi a tutte le abitazioni di classe energetica A, sia che si tratti di un’imposta di registro per l’acquisto da un altro privato, sia che si tratti dell’Iva per l’acquisto di una casa nuova o ristrutturata da un costruttore”.

Tasse sulla casa
Nel frattempo, come affermato sopra, terminate ormai le ferie di agosto si entra nel vivo della pianificazione della Legge di Stabilità. E grande attenzione si focalizza, oltre che sui bonus per l’edilizia, anche sulla questione tasse sulla casa: due temi connessi che assumono grandissimo rilievo per le tasche dei cittadini. Ieri il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha ribadito che il taglio delle tasse “sarà credibile”, anche agli occhi di Bruxelles “solo se permanente e sostenuto da tagli alla spesa”. Pertanto si potrebbe prefigurare il seguente scenario: l’eventuale (e paventata negli scorsi giorni) eliminazione della TASI sulla prima casa renderà necessario il reperimento di altre risorse volte a compensare i comuni del gettito che perderanno. Tra le ipotesi prettamente tecniche sul tavolo c’è anche quello di un aumento dell’IMU sugli immobili adibiti ad uso diverso da quello di abitazione principale (seconde e terze case). Un intervento efficace ma potenzialmente pernicioso sotto il profilo comunicativo (si aprirebbe una voragine di polemiche): per Palazzo Chigi la priorità è infatti dare un messaggio chiaro e inequivocabile sulla volontà del Governo di ridurre le tasse. Il possibile ricorso a un irrobustimento del prelievo sulle seconde case rischierebbe di non essere in linea con tale strategia.

Non resta che attendere le prossime settimane per seguire gli snodi (decisivi per i cittadini) della vicenda.


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