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ECONOMIA - Crisi: voci di un banker..."il peggio deve ancora arrivare"

Creato il 21 dicembre 2011 da Calcisulcalcio

Parla un dipendente di una primaria istituzione finanziaria con sede a Londra e fa il punto sulla crisi attuale, le sue indiscrezioni non fanno presagire buoni scenari.
La crisi attuale è senza precedenti: nel 2009 si parlava solo di credit crunch, ora abbiamo un credit crunch peggiore rispetto al 2009, la crisi dei debiti sovrani, crisi economica e, come se non bastasse, il rallentamento dei paesi emergenti a causa dell'inflazione elevata.
Il credit crunch odierno è simile a quello del 2009 ma con uno scenario sottostante nettamente peggiore. Le banche, in questo momento, non si prestano più denaro per via dei problemi di liquidità e, ancor più terrificante, per motivi di fiducia.
La crisi di fiducia non riguarda più l'investitore, bensì ora riguarda anche il sistema interbancario; la crisi economica poi aiuterebbe un processo di bank run accelerato che metterebbe in ginocchio l'intero sistema.
Per quanto riguarda i paesi dell'UE, il peggio deve ancora arrivare.
Purtroppo il rischio sistemico in Europa è troppo alto, cioè i paesi sono molto legati a livello finanziario.
La Grecia spaventa parecchio, il paese è totalmente inaffidabile ed è entrato in una spirale dalla quale non uscirà mai. Lo stato deve pagare interessi altissimi, in più deve saldare i debiti riguardanti gli aiuti forniti da istituzioni finanziarie che, fino ad ora, hanno solo aggravato la situazione debitoria del paese ellenico.
Ciò che spaventa di più è il fatto che, oltre a Italia e Spagna, si trovano ora in difficoltà paesi come la Francia la quale è fortemente legata alla situazione greca vista la sua esposizione finanziaria e fisica nella penisola con filiali di diverse banche.
In sintesi, il tutto è legato alla Grecia e, solo ultimamente, anche all'Italia.
Le istituzioni di riferimento a livello mondiale, fino adesso, non hanno risolto i problemi, bensì li hanno solo rimandati a data da destinarsi: l'agonia Greca continua da 2 anni e la stessa cosa vale per il problema credit crunch che, con i quantitative easing americani, si pensava essere risolto.
A quanto pare una soluzione non c'è e l'unica cosa da fare è il Reset del sistema e partire da capo, magari con un sistema devoto più all'etica e alle soluzioni ottime che al profitto e all' avidità.
di David Pascucci

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