di Matteo Zola
Soros, tra i più accesi promotori dell’Eurobond – il titolo di Stato europei, garantiti collettivamente, che secondo alcuni (tra cui l’ex ministro dell’Economia italiano, Giulio Tremonti) salverebbero il continente dalla bancarotta – e severo critico della Germania di Angela Merkel “troppo titubante”, è uno dei magnati più detestati del mondo. Le sue attività filantropiche, sempre mirate a un ritorno economico e politico, hanno fatto gridare molti all’inganno: dietro la facciata liberal si nasconderebbe uno speculatore senza scrupoli.
George Soros è uomo che ha molto inciso sui destini del vecchio continente. Il suo appoggio economico al movimento sindacale polacco Solidarnosc, e all’organizzazione cecoslovacca Carta 77, ha contribuito alla fine del dominio dell’Unione Sovietica in quei Paesi. Il suo finanziamento e organizzazione della Rivoluzione delle Rose in Georgia è stato ritenuto cruciale ai fini del successo della stessa da osservatori sia russi che occidentali. Durante il conflitto jugoslavo inviò aiuti alla popolazione civile (e ai militari) asserragliati dentro Sarajevo assediata. Come riportato da Wikipedia, i finanziamenti di Soros nell’Europa dell’est avvennero attraverso l’Open Society Institute (OSI) e la Soros Foundation, che in alcuni casi operava sotto altri nomi: ad esempio la Stefan Batory Foundation in Polonia.
Difficile conoscere le attività reali della Soros Fund Management - c’è chi vede la longa manus di Soros anche dietro le manifestazioni anti-putiniane di questi giorni). I critici affermano che Soros eserciti un’irregolare influenza sui mercati valutari tramite il Quantum Fund, fondo di investimento privato di sua proprietà che, al pari di molti grandi hedge fund, ha sede sociale in un paradiso fiscale, a Curaçao, nelle Antille olandesi.
George Soros, già allievo di Karl Popper alla London School of Economics, nemico giurato di George W. Bush e Ariel Sharon, ebreo ungherese naturalizzato americano, è uomo su cui molto si è detto e scritto – nel bene e nel male. Il suo acquisto di bond italiani non è certo una mossa avventata. La sua anima filantropica ha già lasciato spazio a quella di speculatore anche in passato. Nel Mercoledì Nero del 16 settembre 1992, Soros vendette allo scoperto più di 10 miliardi di dollari in sterline, approfittando di una riluttanza da parte della Banca d’Inghilterra che portò all’uscita della sterlina dallo Sme. Un processo che gli fruttò un miliardo netto di guadagno e lo fece conoscere al mondo come “l’uomo che distrusse la Banca d’Inghilterra”.