Economia sostenibile e cultura: sulle orme di percy bysshe shelley

Creato il 28 febbraio 2013 da Postpopuli @PostPopuli

Se la crisi economica, sociale, ambientale e culturale è la protagonista negativa di questi ultimi anni, sobrietà, solidarietà, economia sostenibile e cultura dovranno essere le parole d’ordine del futuro.

Gianluca Bonazzi (da navecorsara.it

Gianluca Bonazzi, appassionato del legame Vita-Cammino, ha deciso di promuovere e realizzare un inedito viaggio a piedi lungo un tracciato che tocca paesaggi di profonda origine storica e di grande valenza culturale, sia verso terra che verso mare, alla ricerca della bellezza e di uno stile di vita “più lento, più profondo, più dolce”, come sosteneva l’ indimenticato Alexander Langer.
Sostiene che il reincanto del mondo passerà soprattutto e sempre di più per i sentieri della cultura e dell’ arte.
Il progetto di cammino cultural/sociale si pone prima di tutto lo scopo di illuminare la figura di un poeta dal valore universale, Percy Bisshe Shelley, il quale, una volta giunto in Italia, la nominò ‘Paradiso degli esuli’, capace come pochi di sottolineare, coi suoi scritti, cosa significhi la relazione spirituale col paesaggio e con le persone.

Ha rappresentato il prototipo di persona che cerca di realizzare l’ideale umano attraverso la continua ricerca del Bello, del Bene e del Vero, che sono tali solo quando collegati armoniosamente alla Natura.
La sua visione panteista esprimeva amore per l’Universo, per il Tutto, quindi non ammetteva intolleranze di sorta, e per questo ha pagato vivendo perennemente in fuga, anche da se stesso, per coltivare amore disinteressato per l’ Ideale e per l’ Assoluto.

In tempi come gli attuali, dove predomina su tutto la visione economica e materialista, il recupero del suo messaggio, oltre che spirituale, avrebbe un preciso valore civile, perché va riscoperto il principio di relazione tra le cose, quindi l’economia deve accompagnarsi con la cultura per parlare insieme di qualità della vita, sapendo che prima di tutto risiede nell’anima di ognuno di noi il Vero, cioè Madre Terra, colei che unica ci sostiene e alla quale siamo profondamente legati, ed è a Lei che dovremo sempre più far riferimento, nella scelta dell’ economia più rispettosa.

San Terenzo di Lerici (da Wikipedia)

Il cammino, volendo ripercorrere i luoghi vissuti dal poeta, partirà da San Terenzo di LERICI, dove è ancora presente Villa Magni, abitata da lui e dai suoi familiari, passerà daVIAREGGIO dove ci sono vari luoghi dedicati, poi da PISAdove la coppia romantica per eccellenza ha vissuto gli anni più felici, per concludersi a VICOPISANO, località apprezzata e frequentata insieme alla moglie Mary Shelley e dove ci sarà la festa annuale di “Tra Terra e Cielo”.

Ogni tappa sarà scandita da approfondimenti legati ai luoghi ed alle persone da lui conosciute e frequentate in questa zona, per suggerire a tutti la consapevolezza necessaria a far capire che l’Italia ha avuto l’ onore e il privilegio di essere il paese dove ha vissuto gli anni più importanti e fertili della sua vita e della sua poesia, e quindi dall’Italia e dai suoi cittadini deve alzarsi la riconoscenza per un suo figlio adottivo.

Una di queste persone fu Teresa Viviani, sedicenne rinchiusa per 4 anni nel convento S. Anna di Pisa, in attesa del matrimonio concordato, e che Shelley ebbe occasione di conoscere e incontrare diverse volte, tanto da aver avuto con la stessa un intenso scambio epistolare, che lo portò ad idealizzarla col nome di Emilia nel poema Epipsychidion, pubblicato nel 1821.

Il cammino si allargherà anche ad altri aspetti, muovendosi lungo il sottile crinale tra suggestioni legate all’epoca del poema e paradossi paesaggistici creati dalla modernità. Non è da dimenticare che questi paesaggi tra Liguria e Toscana, questo lembo di Belpaese, di Giardino d’ Europa, come veniva chiamata l’ Italia fino a qualche decennio fa, sono stati palestra per la letteratura e la pittura di tanti altri artisti, conosciuti in tutto il mondo, quindi è a loro, soprattutto a Shelley, che si deve il fatto che l’Italia sia una delle mete più ambite del turismo internazionale.

Gianluca Bonazzi, ideatore dell’iniziativa, è un viandante, ma prima di tutto è un raccoglitore di storie, è un cercatore di buone parole, e dell’intreccio col viaggio a piedi ha fatto un credo, una filosofia di vita.
È colui che cammina piantando alberi di memoria, quindi crede che nel passato ci siano sempre le radici del nostro futuro.
È colui che ama tenere, nei suoi cammini, un diario collettivo dove far confluire i pensieri e le riflessioni di chiunque.

La partecipazione è aperta a tutti, senza difficoltà, né costi e né iscrizioni.
Chiunque si potrà aggregare spontaneamente, anche per una sola tappa, senza nessuna responsabilità né alcun impegno da parte dell’ideatore dell’iniziativa.
Chiunque dovrà provvedere autonomamente a vitto ed alloggio, se le tappe saranno più di una.

Gianluca Bonazzi e chiunque si aggiungerà, per uno o più giorni, creativi e no, saranno i Cammin-Attori per promuovere la ‘prima volta’ di un vero viaggio, un cammino unico e speciale, un ‘Grand Tour’ moderno, ai quali si aggregheranno giorno dopo giorno altre persone che abbiano a cuore una tenera relazione col paesaggio dove vivono, lavorano e prosperano.
Un altro obiettivo del progetto sarà quindi quello di raccontare “progetti a colori” che concilino sobrietà con occupazione, cultura con economia, iniziative che producono ricchezza rispettando il paesaggio e chi lo abita.

Percy Bysshe Shelley (da http://it-it.abctribe.com)

L’itinerario connetterà tra loro realtà diverse che funzionano, con una rete “a bassa velocità” su cui far transitare le persone, le loro esperienze e le loro idee, ma anche le energie e l’ottimismo necessari per metterle in pratica.
Si informa a tal riguardo che si cercherà di definire, per ogni tappa e per ogni serata, durante gli incontri con la cittadinanza, eventi specifici e di qualità, per creare uno sciame d’interesse e di proposte sulle strategie necessarie a un’economia costruita dal basso, a partire dalla scelta del bello invece del brutto, il principio d’ insieme invece che la separazione, il valore della fraternità e della comunità contro l’atomizzazione sociale, il cammino fatto di racconti e ascolti plurali contro una vita dopata dalla velocità, dalla superficialità e dal pensiero unico conforme.

Ciò che si chiede alle istituzioni coinvolte dal percorso è il sostegno e la promozione del progetto presso le sedi per loro più opportune, in modo da favorire incontro, accompagnamento e accoglienza durante e dopo ogni tappa, soprattutto da parte dei locali.
Ogni tappa sarà suscettibile di minime variazioni, per seguire i suggerimenti locali, al fine di trovare il percorso che intrecci nel modo migliore e più logico tutte le realtà esistenti, in termini di natura-paesaggio-umanità-storia-arte-cucina-cultura-ecc.

La bellezza della Vita è sempre intessuta dalla trama dell’ insieme, dallo spirito del ‘noi’, che appartiene ai segreti delle tonalità dell’arcobaleno, illuminato dalla luce.

“SPIRITO DI BELLEZZA,
CHE CONSACRI COI TUOI COLORI
OGNI PENSIERO ED OGNI FORMA UMANA
SU CUI SPLENDI -
DOVE TE NE SEI ANDATO ?”

(Dall’ Inno alla Bellezza Intellettuale di Percy Bisshe Shelley)


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