"Le nostre città sono praticamente ferme e questo perché le amministrazioni locali hanno paura di cambiare passo e di imboccare con determinazione la strada del cambiamento ma soprattutto perché manca la politica, a livello nazionale. C’è bisogno di volontà politica, di sindaci coraggiosi e lungimiranti perché il cambiamento delle nostre città, il loro rinnovamento e la loro modernizzazione puo’ avvenire solo nel segno della qualità ambientale. Dobbiamo evidenziare che i dati su Napoli, ancora una volta non positivi, non riguardano la nuova Giunta le cui buone intenzioni sul piano dei rifiuti e della mobilità ci fanno ben sperare. Come sempre per giudicare aspettiamo la prova dei fatti"
Napoli infatti si classifica quartultima tra le 15 città con una popolazione maggiore di 200 mila abitanti, peggio della città capoluogo Palermo, Messina e Catania. La città di Salerno invece si piazza al 37° posto nella graduatoria complessiva dei 104 capoluoghi di provincia, al 21° tra le città di media grandezza (ovvero tra gli 80mila e i 200mila abitanti).
Il capoluogo di provincia salernitano ottiene piazzamenti importanti per quanto concerne la raccolta differenziata (70,7%, prima in assoluto al Sud, seconda in Italia dopo Novara) la produzione pro capite di rifiuti urbani (quarta), il rischio ozono (quinta), l’incidenza delle auto (quinta), la presenza di isole pedonali per singolo abitante (seconda). Sufficiente l'utilizzo del verde urbano con media per abitante poco superiore 3 mq mentre sono 146mq di verde ogni 10.000 mq di superficie comunale