Parola di Carlo Rubbia, vincitore del Premio Nobel per la fisica nel 1984, che è intervenuto alla conferenza annuale “The Creation of shared value: Sustainability and Finance”, organizzata dalla Bsi Gamma Foundation all’Auditorium Santa Margherita di Venezia.
Parlando davanti a un folto pubblico, Rubbia ha affermato che i prossimi dieci anni saranno fondamentali per determinare le scelte in tema di sostenibilità energetica, e che tali scelte “avranno significative conseguenze nel campo della sicurezza energetica e del cambiamento climatico, nonché sulla crescita e i posti di lavoro. I costi potrebbero essere alti, ma il prezzo dell’inattività lo sarebbe molto di più”.
Per Rubbia, è necessario rivedere il concetto di “costo”, svincolandolo dal mero significato economico e misurandolo anche in termini di impatto sociale e ambientale. Non solo. Per lo scienziato goriziano ”sviluppo sostenibile significa dare risposte al presente senza compromettere le generazioni future. E le fonti di energia fossile saranno indispensabili ancora per decenni”.
“La situazione del pianeta – ha spiegato – non è stabile e persistente, ma ciclica. E non è riscontrabile un rapporto tra i cambiamenti climatici e le emissioni di CO2”.
Difatti, ha ricordato, dall’anno 2000 è stato osservato un calo della temperatura globale, nonostante non si sia fermata la crescita della CO2 immessa in atmosfera. Anche se ha tenuto a ribadire che ”non possiamo dire che le emissioni di CO2 non contino e, di conseguenza, dobbiamo continuare a diminuirle, in particolare attraverso il ricorso a solare ed eolico. E l’Italia – ha concluso – può puntare anche sul geotermico, non ancora adeguatamente sfruttato.”
[foto da terranews.it]