Ed avevamo gli occhi troppo belli.

Da Danielabigi81
E poi capisci quali sono le cose che veramente contano, a stare al mondo.Non è che non lo sai, no. Non sei così sconsiderato o superficiale. No. E' che, quando le cose girano per il verso giusto, te ne dimentichi sempre un po'.Quando, invece, succedono dei disastri, quelli veri, come quello che sta succedendo adesso nella mia Emilia, allora ti fermi a pensare. Rifletti e capisci che le cose che contano non sono i premi, le vacanze lontano lontano, le scorribande, le serate a fare casino. Cioè, sono importanti e sono parte integrante del vivere, ma nei momenti difficili, quando viene a mancare una persona cara, un tetto che ti protegge, dei vestiti per coprirti, la possibilità di sopravvivere, allora è diverso. La prospettiva e gli atteggiamenti nei confronti della realtà cambiano radicalmente. Quando non c'è più la base per sopravvivere niente diventa più importante di qualcuno che ti è vicino, sia in senso di supporto concreto, rimboccarsi le maniche, che di supporto in senso affettivo, un abbraccio vero. Sentire la disperazione nelle parole di quelle persone che hanno perso tutto, vedere le lacrime, le case rase al suolo, le persone che dormono in macchina, in tenda (quando ce le hanno),  riuscire anche solo a immaginare che una cosa così è successa qui, a pochi chilometri di distanza dalla mia città.E che non è assolutamente possibile fare nulla, di fronte alla forza della terra che si muove e si muove e continua a fare dei disastri, a far crollare paesi, città, a terrorizzare le persone.Quello che si puo' fare è dare un aiuto con i beni di prima necessità attraverso i vari punti di raccolta. Il vero dramma non è il terremoto in sè, ma sono gli esiti del terremoto. Perchè il terremoto c'è sempre stato e ci sara' sempre. Il pianeta fa il fatto suo. La natura evolve, involve, moltiplica ed estingue, crea e distrugge, fa un po' come gli pare. Ci regala, allo stesso modo, il sublime e l'inferno.Ma è quello che abbiamo ed è necessario convivere anche con la miseria e la disperazione.Cercando di limitarne i danni dove si può. Come si può. A partire dall'edilizia, per esempio.

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