Ed è arrivata l'ora
Da Bartel
Basta distrazioni, coraggio al lavoro. Torno al motivo fondante di questo blog. Era un pomeriggio di settembre e la mia vita, come quella di tutti noi, se ne fregava bellamente dei miei sforzi nell'orientare la prua delle mie situazioni verso un mare meno agitato. Macchè!!! E allora scappo! Dove? Tra le braccia di una escort (si una puttana) gratuita, la scittura. Al massimo ti lusinga con qualche pagina che somiglia a ciò che hai pensato di scrivere, ti fa pensare che potresti anche finire un libro, finalmente, dopo anni (ma certo scrivi pure decenni) di racconti, storie cominciate e mai finite (perchè tanto...), di poco tempo per scrivere perchè ti tocca vivere, di lotta con la paura di scrivere che ne soffoca il piacere. Cosi ho deciso di aprire un blog per forzarmi a finire un progetto di scrittura. Il tutto un pò troppo drammatico, vero? Ma è un modo come un altro per metter ordine. Poi mi sono lasciato prendere la mano, perchè, come tutti quelli che ora leggono queste righe, io amo quella puttana. si l'ho detto, la amo, lo confesso. Mi fa star bene, mi fa parlare con l'uomo che che mi guarda allo specchio la mattina mentre mi rado, mi fa sentire l'odore dei fiori di plastica se necessario. Allora ricomincerò a scrivere di Pietraluce, di tre persone che si incontrano per caso in Giappone negli anni ottanta, si dividono e vivono tra vent'anni ricordando qualcosa che è accaduto, scoprendo il punto d'origine delle traiettorie delle loro vite e molto altro: le vere persone che vivono sotto le loro palpebre chiuse. Ok, va bene, ho detto (scritto) quello che il caffè di mezza mattina ha suggerito. Ad maiora
B