Ottobre è stato per me un mese decisamente autunnale, pur essendo qui "primavera inoltrata". L'autunno non è imperversato tanto fuori, dove sì, qualche bella pioggia mantiene bella fresca l'aria, ma dentro. Seguire da così lontano il decorso della malattia che alla fine del mese ha portato via la nonna, senza poterla nemmeno abbracciare, nè salutare..cercare di consolarsi con la speranza che potesse sentire il mio pensiero fisso su di lei e la certezza di sentire il suo, di pensiero, su quella nipote lontana che lei non si sa come, già intuiva, non avrebbe rivisto, è stato brutto.E' apparsa la nebbia, nella mente e nel cuore, e poi la brina, come sui campi gelati, proprio di mattino presto, quando la chiamata temuta, ma un pò prevista, è arrivata.
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E ora siamo a Novembre. Sembrava non arrivasse mai e invece eccolo qua. Quando hai mille pensieri che ti frullano in testa il tempo passa ancora più in fretta. Ma da un lato va bene anche così, perchè fra pochissimo rivedrò la mia famiglia, gli amici, la mia terra. E forse anche il sole che qua ormai è stato dato per disperso.
A dire il vero nei giorni in cui siamo stati fuori città (ogni occasione è buona per fuggire dalla pazza folla incontro alla natura) il sole l'abbiamo trovato, abbiamo solo dovuto farci 350km in macchina per scovarlo...
Ma di Bendigo e Natimuk vi racconterò la prossima volta. Ora scappo a lavorare anche se me ne starei volentieri accovacciata sul divano con una tazza di thè bollente..
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