I conti sono semplici 39-16= 23, 23 anni, solo a dirlo fa spavento, 23 anni di onorata amicizia, di quella vera, di quella che c’è, anche se non ti vedi da un po’ perché la vita ha scelto altre vie, altri amici altre abitudini, di quell’amicizia che però, quando ricompare, è sempre la stessa, come se non ti fossi mai lasciato e che ricomincia da dove si era fermata. Di lui conosco tutto, la sua storia, il suo passato, il presente e, se guardo bene, anche il futuro perché in tutto questo tempo non è mai cambiato. E’ maturato e per certi versi, invecchiato, ma è rimasto se stesso. Tu lo guardi e già sorridi perché se c’è una persona positiva, sempre e comunque, quella è lui, di quella leggerezza che colora di acceso la vita e che però sa sorprenderti, quando, a un tratto, lo senti fare analisi attente e discorsi profondi su ciò che lo circonda. Essere leggero non vuol dire vivere alla leggera, lui lo sa e chi ha vicino, lo capisce. Ha un soprannome che odia e che ama allo stesso tempo. Lo chiamavano così a 18 anni e lo fanno tuttora che ha varcato i 40. Con lui la vita non è stata gentile ma non ricordo di averlo sentito lamentare per questo, al più, sospirando, ha alzato gli occhi al cielo e sorriso a chi, da lassù, lo sta a guardare.
Lei sta con lui, da un po’, non da tanto, non da 23 anni ma è come se fosse sempre stata lì. Un tempo sufficiente per farli amalgamare al punto giusto e per decidere che sì, quello era il posto dove volevano stare: l’uno nelle braccia dell’altro. Anche la sua vita non è stata facile, tante le difficoltà e le prove da “grande” da affrontare quando ancora era troppo piccola. Salite ed improvvise discese, lontananze e ricordi, forse rimpianti e di sicuro qualche lacrima. Eppure lei, come lui, sorride sempre. Gli occhi di colore indefinito guardano lontano e non sono mai abbattuti, magari “agguerriti” e puntano laggiù dove c’è la meta dei suoi sogni. Lei e lui ora sono in tre, un angelo biondo li guarda e sorride dal passeggino. E’ entrata nelle loro vite come un uragano ma non le ha stravolte. Non un traguardo ma una partenza, di quelle che ti riscattano una vita intera e che forse non pensavi mai avresti raggiunto. Lei, lui e l’angelo biondo oggi sono una famiglia e stanno per realizzare un sogno. Un sogno urlato, di fronte a parenti, amici e chiunque altro abbia la capacità di ascoltare la voce della speranza. Un sogno che ti dice che tutto può accadere, basta volerlo, che “non può piovere per sempre” e che oramai è piena estate. Domenica lui e lei si sposano … (ed io non so ancora cosa mettere)! P.S. Come si fa ad affrontare un matrimonio con un despota di tre anni in piena crisi “Non sono più figlio unico” ed una despota di due mesi per cui “La vita è mia e me la gestisco io”, sopra un tacco 12? Non lo so ma non credo di sopravvivere !!!!