Ed è subito giorno

Da Romina @CodicediHodgkin

Ore 5:22 del mattino. In casa Alfa e nel mondo tutto intorno ad essa regna una quiete irreale. L’alba illumina la stanza di una luce delicata e morbida. Maschio Alfa russa dolcemente accanto a me. Io sono sveglia da oltre un’ora, godendomi gli allenamenti di parkour intrauterino della Gnappetta. La quiete è allietata dal cinguettìo di passerotti, merli, verzellini, capinere, cardellini e rondini, dal gracchiare delle cornacchie, dal dolce tubare di colombi e tortore, dal chicchirichì del gallo due case più giù e dal chiocciare delle sue amiche galline. Oggettivamente ‘na caciara che manco nella foresta del Borneo, ma per me un idillio.

Ore 5:22 del mattino, il mondo non potrebbe essere più perfetto nemmeno se uno degli scoiattoli amici di Biancaneve mi portasse il caffè. L’unica cosa cui riesco a pensare è quel verso meraviglioso dei Pink Floyd “e dalla finestra nel muro / entrano ondeggiando sulle ali dei raggi di sole / un milione di splendenti ambasciatori del mattino”.

Ore 5:23 del mattino: dal piano di sotto arriva la viva e vibrante manifestazione di disappunto della nuova psicostrappona dello psicovicino, che prende corpo e materia in un poderoso, consistente, violento e deciso “vaffanculo” che si staglia tanti, troppi decibel sopra i canti dell’avifauna locale. Ed è subito giorno.


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