L'atmosfera è ferma, le luci sono basse, nessuna scenografia, nessuna musica. I miei piedi dondolano verso la platea. Sono seduta sul bordo del palco e davanti a me il teatro è pieno. I volti del pubblico sono così familiari. Amici, parenti, conoscenti che hanno lasciato un segno, amori, colpi di fulmine mai più rivisiti, comparse inattese, compagni di vita. Sono tutti qui. Tutte le persone che hanno ricoperto un ruolo nella mia vita sono davanti a me. Posso parlare con ognuno di loro, posso parlare a tutti. I ricordi mi scoppiano nella testa, le emozioni rivivono sotto la mia pelle, le immagini del passato sono vivide davanti a me. Con alcuni vorrei parlare sottovoce, vorrei abbracciarne altri, vorrei spiegare e farmi raccontare. Vorrei capire e fare ordine, vorrei conoscere e far conoscere. Alcuni volti significano tanto, alcuni sono stati quasi dimenticati, altri sperati e sognati. Sto seduta a guardarli senza sapere cosa dire. Non so da dove iniziare. Osservo le loro pose e le loro espressioni e non riesco a fare a meno di sorridere. È tutto così assurdo e rassicurante. Vorrei scendere dal palco e abbracciare tutti, parlare con ognuno e guardare negli occhi la mia vita. Mi rendo conto di avere tempo, tanto tempo. Tempo per rende possibile tutto. E se dopo la morte si ricevesse un invito a teatro?B.