Ed ecco il Li-Fi

Creato il 01 dicembre 2015 da Cristian Deraco @christiandher

Era il 2011 quando Harald Haas, professore di fisica e comunicazioni mobili presso l'Università di Edimburgo, in una trasmissione televisiva presentava l'oggetto della sua ricerca: VLC o visible light communications che sta per comunicazioni mediante luce visibile. Oggi l'acronimo di riferimento per questa tecnologia è Li-Fi ovvero Light Fidelity.

L'idea che sta alla base del Li-Fi ricalca l'antico metodo di comunicazione mediante codice morse delle navi: un marinaio accendeva e spegneva una lampada seguendo il codice specifico per comunicare alle altre navi dati sulla navigazioni, informazioni importanti e magari l'assetto da battaglia se si trattava di una flotta militare.

Tutt'oggi il Li-Fi è stato testato sul campo dall'azienda Velmenni che ha creato una lampadina in grado di scambiare informazioni lampeggiando in maniera opportuna affinché un ricevitore riconosca il messaggio. Il test ha dimostrato che la velocità di trasferimento sfiora 1 Gbps, cioè parliamo di quasi 100 volte in più della velocità media di trasferimento file registrata attualmente in USA. Pensate a questo dato in relazione allo stato delle infrastrutture italiane!!

Teoricamente il Li-Fi è in grado di interfacciarsi anche con gli smartphone dotati di un particolare ricevitore ottico. Insomma, mentre ci prepariamo a vivere nel mondo della fibra ottica, ovvero trasmissioni in cui la luce viene guidata, scopriamo che possiamo comunicare mediante luce diffusa.


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