Discorso non tanto immaginario di Berlusconi al Parlamento
Craxi spiegò in Parlamento che se rubava lui, rubavano tutti. Nessuno si alzò in piedi per contestarlo. Silenzio assenso? C'è ora una larga attesa, figlia delle larghe intese, sul discorso che un pregiudicato, amico fraterno, non a caso, diBottino, farà alle Camere riunite. Di per sé è già un evento che Berlusconi si faccia vedere in aula dato il suo assenteismo cronico emulato solo dal suo avvocato parlamentare, il noto Ghedini. La giustificazione (vera) è che sono affezionati frequentatori dei tribunali della Repubblica, inseparabili. Posso permettermi qualche suggerimento all'evasore fiscale per le parole di commiato ai parlamentari? Due cose così per arricchire la concione che terrà dal suo banco.
"Cari, carissimi (quanto mi siete costati) parlamentari, se oggi sono qui è per mandarvi a fanculo. Certo, non è un linguaggio che mi appartiene, io, abituato alle cene eleganti, però esprime dal cuore quello che penso di voi. Se io sono un delinquente voi siete i servi di questo delinquente, i suoi soci in affari, i suoi dipendenti. Mi rivolgo soprattutto ai banchi della sinistra che mi è stata vicina in tutti questi anni con l'approvazione delle leggi vergogna, dell'indulto, dello Scudo Fiscale. Quanti bei ricordi assieme. E la scorpacciata del Monte dei Paschi? Indimenticabile. E ora vi voltate dall'altra parte, compreso Enrico Letta che spese parole di miele per me invitando a votarmi al posto del M5S (in verità le spese anche per Andreotti e per Monti, è un ragazzo volubile...). Lui che deve tutto a suo zio che a sua volta deve tutto a me. Se io sono colpevole, voi siete colpevoli di avermi tollerato, coperto, aiutato in ogni modo sapendo perfettamente chi ero. Non mi sono mai nascosto, al contrario di voi. Finocchiaro, D'Alema, Violante dove siete? Non potete lasciarmi solo. Potrei essere indotto, più dalla rabbia che dalla disperazione, a rivelare la storia di questi vent'anni agli italiani intontiti dalle televisioni che voi graziosamente mi avete regalato. Senza di me voi non sareste mai esistiti. Senza di voi, che avete ignorato per me qualunque conflitto di interessi, io non sarei mai esistito o forse avrei accompagnato il mio sodale aHammamet. Siamo legati come gemelli dalla nascita. E ora mi lasciate solo, ai domiciliari o ai servizi sociali per una semplice frode fiscale? A fanculo, dovete andare. Io non sono certo peggio di voi. I padroni, anche i più ributtanti, sono sempre migliori dei loro servi!".
Come non essere d'accordo con l'ironia (nemmeno tanto graffiante)di Beppe Grillo?
Purtroppo è tutto vero, in modo desolante.
*****Da: Blitz Quotidiano
Enrico Letta al Quirinale con l’auto privata. Dagospia: “E’ del Corriere della Sera”
ROMA - Enrico Letta si è presentato al Quirinale con l’auto propria. Titolavano così nel pomeriggio del 24 aprile i siti italiani come a voler segnalare la scelta del neo premier incaricato di presentarsi con un’auto privata da Napolitano. In realtà, a quanto scrive Dagospia si tratterebbe di un’auto di proprietà della Rcs, la società editrice che pubblica il Corriere della Sera. La moglie di Letta infatti, è la caporedattrice della cronaca romana del quotidiano diretto da De Bortoli. Scrive Dagospia:“Sono sparite le auto blu? Ecco le auto Rcs. Tenetevi forte: hanno detto che “Enrico Letta è salito al Quirinale con un’auto privata”, facendo credere che il nipotino di Gianni sia sobrio tanto da evitare le ammiraglie presidenziali. Ma quando mai! Quella è la Lancia in uso ai dipendenti del Corriere, ovvero alla metà di Enrico, Gianna Fregonara, capa della cronaca romana del Corrierone. Se poi Ferruccio De Bortoli vuole metterci pure la benzina…”
Enrico Letta tenderei a farmelo piacere... Piace anche ad uno dei miei figli, un professionista che si è costruito tutto da solo (e in questa Italia è molto difficile farlo senza leccare il didietro a nessuno), e avevo commentato su questo blog il suo stile di andare con la sua auto privata al Quirinale per l'investitura di Presidente del Consiglio... Ora apprendiamo questo...
Ma non c'è nessuno dei nostri politici, uomini di governo, parlamentari che sappia vivere come viviamo noi? Noi che giriamo con le nostre auto privatissime, di cui paghiamo assicurazioni salatissime anche se da anni ed anni non facciamo sinistri (una volta ti scalavano il Premio se ti comportavi bene, ora no, troppi sinistri fatti dagli altri, troppe truffe alle assicurazioni, però non capisco perché debbo pagare io per quello che fanno gli altri...), di cui paghiamo un carburante costosissimo non solo perché il petrolio lo dobbiamo importare.. ma perché è gravato da accise folli e ingiustificate... paghiamo ancora quelle per la Guerra in Libia!
NON CAMBIA NULLA, NON CAMBIA NULLA....