La proposta prevede l’istituzione del vincolo di residenza continuativa per almeno cinque anni sul territorio comunale. In aggiunta ai criteri classici che tengono conto soprattutto del numero di figli per nucleo famigliare e del relativo bilancio economico, il Consiglio ha deciso di aggiungere un ulteriore parametro per poter attuare una selezione ancora più forte. Con questa nuova variabile le tantissime famiglie italiane che aspettano ormai da anni di ottenere il tanto sospirato alloggio, potrebbero finalmente vedere concretizzarsi il loro sogno. Negli ultimi tempi, infatti, gli stranieri sono stati spesso favoriti per via dell’alto numero di figli in ciascuna famiglia. Ci si aspetta che con questa novità, le carte in tavola si possano rimischiare e gli squilibri si riducano.
L’Ordine del Giorno, promosso dal Consigliere Comunale Mario Bocchio, verrà presentato poi in Regione per ottenere la conferma definitiva. Dunque, per ora, niente è ancora sicuro. Quella che emerge, però, è un’aria di cambiamento e di svolta provienente da Palazzo Rosso. Con l’attuale legge regionale, infatti, i Comuni hanno il potere di decidere il tempo di residenza, fino ad un massimo di cinque anni, per coloro che hanno richiesto un alloggio popolare. Ed è proprio attraverso una più severa rigidità dei controlli e dei requisiti di ammissione che si spera di ottenere una degna equità nel trattamento. Dunque, se la Regione sarà d’accordo e darà il via libera, ci sarà una maggiore tutela generale tra i candidati, garantendo l’eguaglianza ed evitando sorpassi in graduatoria eccessivi, ingiustificati ed infondati.