Le imposte sugli immobili, in particolare l’Imu, tornano a a far discutere, a seguito della pubblicazione del dossier da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (leggi anche “IMU, i primi dati sul gettito e le promesse elettorali“).
Secondo i dati diffusi dal MEF (consulta la presentazione del MEF) nel 2012 le imposte sul mattone hanno fatto incassare allo Stato e alle amministrazioni locali circa 44,2 miliardi di euro, con un aumento del 36,8%, rispetto a quelle raccolta l’anno precedente.
A farla da padrona resta l’Imu che a consuntivo ha portato più di 23 miliardi di euro, 9 in più rispetto a quelli incassati con l’Ici con un importo medio di 700 euro all’anno per ognuno dei 23 milioni di contribuenti interessati.
Il MEF ha sottolineato che per effetto delle detrazioni l’imposta municipale unica sulla prima casa è più progressiva rispetto alla vecchia Ici, rispondendo così alle recenti accuse dell’Ue sull’iniquità dell’imposta.. Resta comunque all’interno dei grafici prodotti dal Ministero, il problema dovuto al rapporto tra i valori catastali e quelli di mercato.
Il 54,8% dei versamenti IMU complessivi affluiscono dalle regioni settentrionali nelle quali risiede anche il maggior numero di contribuenti (51% circa). Le regioni del Centro, nelle quali versa il 23% dei contribuenti, contribuiscono per il 27% circa al versamento dell’IMU complessiva. L’importo medio è superiore al Centro (circa 746 euro) rispetto a quello del Nord (circa 682 euro).
Sensibilmente inferiore è il gettito che affluisce dal Sud e dalle isole che risulta pari a circa il18%, con un numero di contribuenti che rappresenta il 26% del totale.