EDIPO IN COMPAGNIA questo week-end al FontanonEstate (Palco Piccolo)

Creato il 22 agosto 2014 da Giovanni Pirri @gioeco

Al FONTANONESTATE 2014  giunto alla XIX EDIZIONE che si svolge dal 21 LUGLIO al 7 SETTEMBRE, Sabato 23 e Domenica 24 agosto 2014 sul Palco Piccolo dei Giardini della Fontana all’Acqua Paola, alle ore 21, va in scena EDIPO IN COMPAGNIA  scritto e diretto da ALBERTO BASSETTI  con PAOLO GRAZIOSI ELISABETTA AROSIO. Musiche di Francesco Verdinelli

Un Uomo e una Donna, soli in una terra desolata, tra rovine di colonne greche e quel che resta di un altare pagano.

Sono Edipo e sua figlia Antigone, che lo ha seguito fino a Colono, lei sempre così devota alle responsabilità degli affetti familiari; e se invece fosse l’altra figlia, Ismene? O semplicemente una compagna innamorata dell’uomo?

L’Uomo dice di voler raccontare, anzi rivivere, come in una messa in scena, la storia sua, di Edipo, cioè del più sfortunato tra i mortali; o magari del più fortunato, colui che pur nella sofferenza è assurto a Mito, Simbolo, Emblema di molte sfaccettature della personalità umana, tra cui il coraggio di affrontare il proprio Destino: sembra perciò un Attore costretto a reiterare all’infinito la propria Storia; e quello forse è, realmente: recita un copione che non potrà mai cambiare, una storia disperata che però si accende nei duetti con la Donna che interpreta i vari personaggi che lui è costretto ad affrontare: i suoi falsi genitori che regnano su Corinto, Pòlibo e Mèrope; i compagni di giochi che gl’inculcano il sospetto di essere “un trovatello”; la Pizia, l’oracolo di Delfi; i guerrieri di Laio, che lui uccide; la Sfinge, di cui solo lui sa risolvere i quesiti; Creonte, reggente di Tebe e sua sorella Giocasta…

Sempre più nello spettatore s’insinua il dubbio che l’Uomo e la Donna altro non siano che due sfortunati Attori che portano in giro questa vicenda fino a farla diventare la loro storia, un dramma che via via assume i toni della commedia ogni volta che i due discutono o battibeccano su questioni sempre più personali, in momenti pregni di affettuosa ironia e divertente estraneazione, raffrontando il mondo di un Attore con quello dell’Eroe: costretti loro malgrado, ma certo con consapevole e puntigliosa accettazione, nel confino di un Eterno Ritorno.

Affrontare Edipo, dopo le innumerevoli versioni che si succedono da secoli (tra le ultime citerò almeno Elsa Morante e Pierpaolo Pasolini), richiede una buona dose di coraggio: io l’ho fatto prendendone così il distacco di un sotterraneo gioco sulla gioia di vivere, comunque e nonostante tutte le possibili avversità“. [Alberto Bassetti]



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