Il prossimo 4 dicembre, nel corso della fiera di Roma Più libri più liberi verranno presentati i risultati dell'indagine Nielsen sul mercato della piccola e media editoria. Le prime anticipazioni fanno ben sperare in un mercato che prova almeno a svincolarsi dai monopoli e dalla cronica tendenza al ribasso delle vendite, attraverso l'innovazione.
Se, infatti, si registra un piccolo recupero nei fatturati, lo si deve soprattutto agli ebook che, secondo l'Aie, sostituiscono gradualmente per il lettore le copie acquistate nei tradizionali canali trade.
In Italia, gli editori che producono prevalentemente libri digitali sono il 12,1%, e negli ultimi dieci anni la percentuale degli editori "nati digitali" è salita dal 5,3% del 2010 al 22,6% del 2014, in pratica uno su quattro.
E i nostri Millennials Publisher hanno ampiamente dimostrato di avere una maggiore flessibilità e capacità di usare le tecnologie digitali per riuscire a crescere in un mercato in crisi, puntando anche su segmenti molto distanti dalla narrativa, dai nuovi stili alimentari alla salute, fino all'hobbystica, al tempo libero, allo sport, all'arte e ai libri per bambini. Molti di questi titoli, per altro, vengono pensati direttamente per la vendita all'estero.
Non a caso, rispetto all'andamento interno, sia la vendita di diritti di autori italiani, che l'export di libri fisici, hanno fatto registrare un segno positivo per ben due anni consecutivi. Rispettivamente +6,8% di titoli ceduti, +2,6% per l'export; a confermare che davvero innovazione fa rima con internazionalizzazione.
Tra le altre parole chiave che animeranno i dibattiti dell'edizione 2015 di Più libri più liberi: il Valore oltre la forma del romanzo (5 dicembre), la ricerca di nuovi Autori (7 dicembre), le possibili forme di Collaborazione (8 dicembre).
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