Recensione:
Roberto Denti, Anelli magici e ladri di fuliggine, Edizioni Piemme, Milano, 2009
Il piccolo Marcello ogni giorno lotta per la sua felicità: la mamma e il papà non fanno altro che sgridarlo e neanche a scuola va tanto bene; ogni momento che passa, Marcello fa qualcosa che non va, a volte senza neanche accorgersene, e prende qualche nota di troppo sul diario. E ad ogni nota arriva un nuovo rimprovero dei genitori. Marcello poi, ha un'amica conosciuta al mare che purtroppo abita dall'altra parte della città e quindi non può essere presente nella sua vita quotidiana a tirarlo su di morale. Tutto sembra andare per il peggio ma in realtà Marcello ha un infallibile rimedio per scacciare la tristezza: si tratta di suo nonno. Il nonno riesce sempre a restituire il buonumore al nipote grazie ai suoi racconti: le storie narrate sono appassionanti e negli anni a venire Marcello troverà i segni delle parole del nonno in molti libri di scuola e di lettura. Già, perchè i racconti che riescono a rendere il bambino tanto felice, sono in realtà delle libere reinterpretazioni di alcuni grandi romanzi realmente esistenti: Robinson Crusoe di Defoe, Cion Cion blu di Pinin Carpi, Il bambino sotto vuoto di Cristine Nostlinger. E insieme al bambino di 10 anni protagonista di questo libro, anche i lettori degli avvincenti racconti, pieni di personaggi, luoghi e nomi strani, inizieranno a farsi un'idea della grande letteratura moderna.
Sara