Editoria per l'infanzia: Sette Robinson su un'isola matta

Da Psychomer

Il tema della ricerca di indipendenza dal nucelo famigliare si sviluppa non solo tramite l’allontanamento effettivo dai genitori ma anche, e soprattutto, attraverso la graduale presa di consapevolezza delle proprie risorse e capacità. Così capita che all’interno della stessa famiglia siano i bambini e i ragazzi a prendere in mano le situazioni e ad autorientarsi nel proprio processo di crescita. Questo può avvenire sia attraverso il gioco-imitazione del comportamento dei parenti, per sentirsi ‘più grandi’, oppure tramite dei piccoli atti di crescita individuale che avvengono nella vita di tutti i giorni o in occasione di esperienze straordinarie. A volte infatti sono i bambini stessi che si dimostrano più abili dei genitori ad affrontare le situazioni di difficoltà, riuscendo, anche grazie alla propria fantasia, a trovare le soluzioni migliori.
Bianca Pitzorno, Sette Robinson su un’isola matta, Mondadori, Milano, 2000 ( prima edizione Bietti, 1973 )
Che cosa faranno una mamma, una figlia, quattro nipoti e ad un anziano marinaio, una volta naufragati su una misteriosa isola deserta? Sette Robinson su un’isola matta racconta la bizzarra avventura di questi personaggi che si ritrovano trasportati su un’isola dalla corrente marina, dopo avere finito la benzina della piccola barca su cui navigano.
Lo splendido luogodove i sette si ritrovano ha di sicuro già un nome così bello che i naufraghi decidono di non ribattezzarlo ma ci si affezionano subito. Il merito è delle misteriose curiosità che questo paradiso naturale offre: dal ritrovamento di una piccola sirena alla presenza di attrezzatissime strutture turistiche sparse per l’isola stessa, tutte però completamente deserte!
E come dei nuovi Robinson Crusoe (ma grazie al supporto di alcuni comodi espedienti tipici della società contemporanea, come un supermercato), i naufraghi si ingegnano a sopravvivere e sono i bambini della compagnia a prendere in mano la situazione e ad organizzare questo nuovo forzato soggiorno, lasciando ai due adulti ben poca possibilità di scelta.
Non bisogna pensare però che la presenza di attrezzate strutture turistiche faciliti il compito arduo di affrontare una nuova realtà; uno dei maggiori pensieri dei sette è il dispiacere di sapere gli altri componenti della famiglia preoccupati ad aspettare il loro ritorno …. anche se nel finale il lettore, insieme ai giovani protagonisti, scoprirà che l’isola ha stipulato un contratto particolare con il signor Tempo e che non tutte le avventure che viviamo sono destinate a lasciare un segno tangibile sulla pelle. I bambini, ma anche i grandi, scopriranno che quando agiamo consapevolmente, allegramente e senza paura, il segno più grande che potremo notare sarà quello che ci portiamo dentro come ricordo.
Sara