Ma di esempi simili quest'Europa ritrovata ce ne regala una marea, anche - semplicemente - scartabellando il tabellino dei marcatori. Il primo gol della fase a gironi l'ha segnato Francisco Román Alarcón Suárez. Chi? Isco, 21 aprile 1992, che - non soddisfatto - si è ripetuto a un quarto d'ora dal termine: Zenit annichilito. Procedendo in ordine cronologico, salta fuori Younès Belhanda: esordio assoluto per lui ed il Montpellier (di cui indossa i colori dal 2003) in Champions League, eppure il coraggio di scucchiaiare non gli manca, contro l'Arsenal per giunta. 25 febbraio 1990. L'annata, la stessa del Mondiale italiano, è anche quella di Toni Kroos - che gol contro il Valencia!, ma ci siamo abituati - e Rômulo, non il laterale della Fiorentina, bensì il mediano dello Spartak Mosca che violato la porta del Barça. A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato Cristian Tello, classe 1991, un gol e un assist per Leo Messi.
Le italiane? Maluccio. «Uccio» solo perché De Sciglio, titolare anche contro l'Anderlecht - in cui Massimo Bruno, 19 anni compiuti tre giorni fa, trova posto in campo dal primo minuto - si rivela il migliore dei suoi. Ma affinché il deludentissimo Boateng lasci il campo, occorre attendere un'ora di gioco: Stephan El Shaarawy, rimasto a marcire in panchina sino ad allora, non delude di certo. Ma, nel poco tempo a disposizione, è incapace di sbloccare il risultato. Chissà, fosse in campo dall'inizio...
Capitolo Juventus: Quaglierella regala ai bianconeri un punto prezioso più per il morale che per la classifica, ma se il Chelsea mette in mostra Oscar e Hazard - classe '91 anche lui, spettatore non pagante contro QPR e Juve, eppure sino ad allora di gran lunga il migliore dei suoi - i bianconeri rispondono con la tribuna di Pogba (1993) e portando in panchina Marrone e Lúcio. Il che porta a riflettere: non sempre è possibile costruirsi in casa i giovani alla maniera del Barcellona, ma quando ciò accade come nel caso di Luca Marrone - '90, ha ventidue anni - gli si dovrebbe dar fiducia. E invece la Juventus si «cautela» ingaggiando Lúcio, che di anni ne ha 34 e percepisce due milioni d'euro d'ingaggio in più rispetto a Marrone. Per rimanere in panchina. E se il brasiliano garantisce esperienza, Marrone - che può indistintamente giocare sia a centrocampo che in difesa - ha la fame degli emergenti. Eppure è lì in panchina, ad appiattirsi le natiche invidiando Varane e Nastasić.
Antonio Giusto Fonte: Calcissimo