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Editoriale. “Non potevamo identificare quei soldati in Ucraina come Russi.”

Creato il 19 ottobre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Durante il mese di agosto un nostro giornalista si è recato volontariamente presso la regione di Donetsk per svolgere un reportage indipendente e riaccendere i fari sulla complessa vicenda ucraina.

Il nostro reporter è rientrato in Italia il 15 di agosto, a pochi giorni dalla rottura della tregua estiva. L’obiettivo che ci si è preposti con questo reportage era di comprendere quali fossero, realmente, le fazioni in campo e se si potesse accertare la presenza di soldati russi regolari sul territorio ucraino.

Il presidente Putin aveva infatti dichiarato, il 16 aprile di quest’anno, nella sua trasmissione “Linea diretta” con il popolo russo, che

la questione se le truppe russe sono presenti in Ucraina, posso dirvi a titolo definitivo e inequivocabile che non ci sono truppe russe in Ucraina

Durante il suo viaggio, a tratti pericoloso, il nostro reporter si è trovato a subire scariche di AK47, accorgendosi di come oggi vi siano intere zone dell’Est Ucraina completamente deserte e abbandonate a loro stesse. Inutile dire che abbia camminato in zone che non si può far altro che definire di guerra.

Il sibilo dei proiettili, ovviamente, non ha consentito al nostro reporter di comprendere da quale schieramento si facesse ancora fuoco, né è riuscito a constatare la presenza diretta di soldati russi regolari.

Per questo motivo ci siamo rivolti al Dott. Andrea Cellino (qui l’intervista integrale di Adriana Bianco), che da poco ha lasciato la sua posizione all’OSCE, come membro della missione di vigilanza speciale in Ucraina per l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, e che può parlare più liberamente di queste tematiche. Da lui abbiamo compreso che gli stessi organi di vigilanza, anche se avessero avuto modo di individuare truppe regolari russe in territorio ucraino, non avrebbero potuto denunciarlo, essendo la Russia parte importante degli stessi organismi adibiti alla sorveglianza.

Dott Andrea Cellino © Linkedin

Dott Andrea Cellino © Linkedin

Non avremmo potuto, e i miei ex colleghi ancora non possono, identificare questi soldati chiaramente come russi. Abbiamo ovviamente riportato la presenza di “combattenti non locali” nelle relazioni di monitoraggio – che sono tutte disponibili on-line. Tuttavia, non abbiamo potuto esplicitamente identificare questi militari come russi, né abbiamo potuto dire che erano incaricati da Mosca, anche perché la Russia è uno dei paesi membri dell’OSCE. Nonostante questo, però, abbiamo potuto segnalare la presenza di armi provenienti dal confine con la Russia e anche la presenza di uomini che non erano chiaramente locali. Ufficialmente, però, la segnalazione dell’OSCE si ferma lì.

A voi la lettura del nostro reportage e a voi le dovute conclusioni.

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