Edoardo Molinari - foto sky.it
Lee Westwood ha dominato nel Nordea Masters (European Tour), che ha vinto con 269 colpi (68 64 68 69, -19) sul percorso del Bro Hof Slott GC (par 72), a Stoccolma in Svezia, dove i torinese Edoardo Molinari è terminato 30° con 282 (72 69 69 72, -6).
Westwood, 39enne di Worksop che ha portato a ventidue i titoli nel circuito in un palmares privo di major, ha preso il comando nel secondo giro e poi non ha concesso più nulla agli avversari lasciando a cinque colpi il connazionale Ross Fisher (274, 14), e a sei lo spagnolo Sergio Garcia, che ha tentato una tardiva rimonta, il finlandese Mikko Ilonen e lo svedese Peter Hanson (275, -13). Al sesto posto con 276 (-12) lo svedese Joakin Lagergren, al settimo con 277 (-11) il sudafricano Richard Sterne, l’indiano Jeev Milkha Singh e cileno Felipe Aguilar, e al 10° con 278 (-10) lo svedese Alexander Noren. Hanno mollato nel giro finale gli spagnoli Rafael Cabrera Bello e Pablo Larrazabal, da 22.i a 47.i con 286 (-2) dopo un 77 (+5), e ha navigato sempre in retrovia il thailandese Thongchai Jaidee, 52° con 287 (-1), che non è riuscito a smaltire l’adrenalina accumulata la settimana precedente con il successo nel Wales Open.
Westwood ha concluso con 69 (-3) colpi, lo score più alto nei suoi quattro giri, ma in realtà non ha avuto bisogno di forzare pur mantenendo alti livelli di gioco evidenziati da un eagle e due birdie contro il terzo bogey in 72 buche (22 birdie). Edoardo Molinari ha realizzato lo stesso 72 (par, con tre birdie e altrettanti bogey) del turno iniziale dopo che in quelli centrali aveva ottenuto due parziali di 69. Sono usciti al taglio gli altri quattro italiani in gara: Andrea Pavan, 76° con 144 (70 74, par), Federico Colombo, 103° con 146 (73 73, +2), Alessandro Tadini, 120° con 148 (73 75, +4) e Lorenzo Gagli, 142° con 151 (73 78, +7).
A Westwood sono andati 250.000 euro su un montepremi di 1.500.000 euro. La gara ha avuto una insolita collocazione dal mercoledì al sabato per permettere ai giocatori che parteciperanno all’US Open (14-17 giugno, Olympic Club, San Francisco) di poter partire per tempo alla volta degli Stati Uniti.
di Roberto Bertellino