Edoardo Ughi, intervista per il Gazzettino

Creato il 15 ottobre 2012 da Basket - Di Tutto Un Po'

A soli 19 anni vanta già presenze in Dnb (serie in cui ha esordito a 17 anni ndr) e ottime prestazioni in Dnc. È Edoardo Ughi, play classe ’93, del Pienne Pordenone che domenica esordirà in casa contro Marghera. “Un partita tosta – ammette – hanno preso dei rinforzi importanti, non dobbiamo essere emozionati nonostante le assenze di Moro e Bonoli”. Una carriera ricca seppur ancora breve, iniziata nel Chions a 9 anni perché ci dice “mia mamma non voleva che facessi calcio”. A 14 passa al Sistema dove sboccia prendendo parte a campionati Under 15, 17 e 19 ottenendo anche ottimi risultati. “Sono stati anni fantastici – ricorda – sono addirittura dispiaciuto che siano finiti. Ho condiviso esperienze super sempre con lo stesso gruppo (Varuzza, Galli, Ciman, Colamarino, Bovolenta ecc) che ora ho ritrovato quasi interamente in prima squadra, ormai sono i miei più cari amici. Partecipare a delle finali nazionali non ha prezzo, per il tipo di esperienza e per la caratura degli avversari incontrati che ti spingeva all’eccellenza”. Ora il presente è la Dnc dove vuole recitare un ruolo importante in una squadra che punta in alto. “Il mio obiettivo personale – racconta – è rifarmi dell’anno scorso in cui a causa di molti infortuni non ho praticamente mai giocato. Voglio dimostrare il mio valore e aiutare la squadra a vincere. Quest’anno avere un giocatore nel mio ruolo come Laezza è fantastico, in questi pochi mesi mi ha già insegnato molto, mi da sempre consigli e mi incoraggia quando sbaglio”. Il Pienne può puntare in alto anche grazie al mix tra giovani ed esperti che non ha eguali in regione, potendo contare sull’apporto di un giovane come Edoardo che coniuga un fisico tosto con un’egregia visione di gioco, un ottimo tiro da tre e una leadership che già a 16-17 stupiva gli addetti ai lavori. “Quest’anno la società ha fatto degli acquisti mirati per migliorarci e meglio di così non poteva fare. Ora possiamo giocarcela per i primi posti e anche se non voglio dire niente per scaramanzia, abbiamo l’obbligo di puntare in alto”.

intervista tratta da “Il Gazzettino”