Amico di Gertrude Stein, Ezra Pound e Pablo Picasso, al quale lo avvicinava la forte passione per l’arte e la pittura, partecipò alla seconda guerra mondiale come guidatore di ambulanze. Accusato ingiustamente di spionaggio, fu rinchiuso a La Ferté-Macé. Dopo la fine del conflitto, si divise fra il Connecticut e Greenwich Village, con frequenti viaggi in Europa soprattutto a Parigi.
Durante la sua vita compose circa 2.900 poesie e ricevette diverse importanti onorificenze, tra cui una borsa di studio della‘ Academy of American Poets, due borse di studio Guggenheim, la cattedra di insegnamento ad Harvard e nel 1958 vinse il Bollingen Prize in Poetry.
Cummings è stato per molti aspetti un poeta rivoluzionario e controcorrente, uno sperimentatore della forma e della parola. Celebre è l’uso personalissimo dell’ortografia e della sintassi, ma soprattutto della punteggiatura.
Alla fine della sua carriera fu spesso criticato per essersi adagiato su quella che era ormai diventata la sua firma poetica e di aver smesso di sperimentare ulteriori soluzioni. Nonostante questo, al momento della morte il 3 settembre 1962, era il secondo poeta più letto negli Stati Uniti, dopo Robert Frost.
Tra le sue opere principali: Tulipani e camini (1923), XLI Poesie (1925), Poesie 1923-1954 (1954).
If
If freckles were lovely, and day was night,
And measles were nice and a lie warn’t a lie,
Life would be delight,–
But things couldn’t go right
For in such a sad plight
I wouldn’t be I.
If earth was heaven and now was hence,
And past was present, and false was true,
There might be some sense
But I’d be in suspense
For on such a pretense
You wouldn’t be you.
If fear was plucky, and globes were square,
And dirt was cleanly and tears were glee
Things would seem fair,–
Yet they’d all despair,
For if here was there
We wouldn’t be we.