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Efa 2013: trionfa sorrentino, nel segno del nostro cinema

Creato il 08 dicembre 2013 da Kelvin
EFA 2013: TRIONFA SORRENTINO, NEL SEGNO DEL NOSTRO CINEMAVince La Grande Bellezza, vince Paolo Sorrentino, trionfa il cinema italiano che fan man bassa ai 26. European Film Awards, i cosiddetti 'oscar del cinema europeo': la pellicola del regista napoletano si porta a casa ben quattro statuette (le più pesanti: miglior film, regia, attore protagonista - il nostro Toni Servillo - e montaggio) alle quali si aggiunge quella, scontata, a Ennio Morricone premiato per la partitura musicale de La migliore offerta. Insomma, una serata da ricordare quella di ieri sera a Berlino, che testimonia la qualità e la vitalità del nostro cinema che troppe cassandre insistono a dare per morente. E questa vittoria non è un fatto isolato: non vanno infatti dimenticati i successi recenti ai vari festival internazionali (l'Orso d'oro dei fratelli Taviani con Cesare deve morire, il Grand Prix du Jurie di Cannes a Reality di Matteo Garrone, il Leone d'oro a Sacro GRA di Gianfranco Rosi). 
EFA 2013: TRIONFA SORRENTINO, NEL SEGNO DEL NOSTRO CINEMAOltretutto, la vittoria di Sorrentino era tutt'altro che scontata. Anzi. I concorrenti erano tanti e temibili, a cominciare dallo strombazzatissimo La vita di Adèle, esagerata (a nostro avviso) Palma d'Oro a Cannes e rimasto clamorosamente a bocca asciutta. E c'erano anche lo splendido Searching for Sugar Man dello svedese Bendjelloul, il rumeno Il caso Kerenes, lo spagnolo Blancanieves, fino ad Anna Karenina di Joe Wright e Nella Casa di François Ozon. Insomma, avversari di tutto rispetto che impreziosiscono ancora di più la vittoria di Sorrentino: che, non dimentichiamolo, è in lizza anche per l'oscar americano. Non ci facciamo illusioni, lì sarà molto più dura a causa delle logiche di mercato hollywoodiane e di una concorrenza che viene da tutto il mondo, ma certo questo risultato farà acquistare molti punti al regista partenopeo. Incrociamo le dita...
EFA 2013: TRIONFA SORRENTINO, NEL SEGNO DEL NOSTRO CINEMA
Ma aldilà dei premi, che sono comunque importanti, il risultato degli EFA è emblematico della condizione del nostro cinema: mortificato e bistrattato in patria, esaltato e riconosciuto all'estero. Noi italiani, si sa, siamo da sempre campioni di autolesionismo e pretenziosità: anzichè promuovere e incoraggiare le nostre opere e i nostri artisti facciamo di tutto per mettergli i bastoni fra le ruote. Non ci sono soldi per il cinema (e la cultura in generale), ci divertiamo a massacrare i nostri film ai concorsi nostrani (non dimentichiamo la vergognosa gazzarra che ha accolto Gianni Amelio all'ultima Mostra di Venezia), e anche se un film è bello e importante perfino per la critica, spesso e volentieri cerchiamo di non farlo vedere... D'altronde, non scordiamoci che La Grande Bellezza è proprio lo specchio del nostro amato/odiato paese, l'amara presa di coscienza del malcostume italico. La Roma ossessivamente bella e ignobilmente cafona dipinta da Sorrentino è il simbolo di una nazione che sta buttando via tutte le sue straordinarie potenzialità. Che noi non riusciamo a vedere.
  
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