Efa 2014 : polonia pigliatutto con "ida", ma c'e' gloria anche per l'italia

Creato il 18 dicembre 2014 da Kelvin

Pawel Pawlikoski, miglior regista per 'Ida'

Il loro nome ufficiale è European Film Awards, ma per tutti (anzi, per i pochi che ne sono a conoscenza) sono gli 'oscar europei': che, certo, un po' volutamente (per rimarcarne la 'diversità' e lo spirito elitario) un po' per un'evidente disparità di mezzi e promozione, non hanno la stessa visibilità ed importanza dei loro omologhi d'oltreoceano, ma costituiscono senza dubbio un appuntamento importante per tastare il polso della cinematografia del vecchio continente. Così nella cerimonia svoltasi a Riga (Lettonia) lo scorso 13 dicembre, a fare da asso pigliatutto è stato il film polacco Ida di Pawel Pawlikowski, che si è aggiudicato le statuette più importanti, ben cinque, per il miglior film, regia, sceneggiatura, fotografia e gradimento del pubblico.

'Ida', il film vincitore

Già questo dice molto sulla filosofia dei premi: vince una pellicola innegabilmente d'essai, molto autoriale, in rigoroso bianco e nero e dall'argomento non certo leggero (è la storia di una futura suora che prima di prendere i voti scopre di avere una parente stretta in Spagna, decidendo di volerla raggiungere a tutti i costi. Siamo negli anni '60, durante la cortina di ferro e l'ideologia socialista. Inutile dire che il viaggio non sarà per niente facile...). Ida ha avuto la meglio su titoli mica di ridere come Nymph()maniac di Lars Von Trier, lo svedese Turist di Roben Ostlund, il russo Leviathan di Andrej Zivagyntsev e l'ultima palma d'oro cannense, il turco Il regno d'inverno di Nuri Bilge Ceylan. Insomma, a differenza degli oscar 'veri' (quasi) nessuna concessione al glamour e al divismo, ma tanta concretezza e qualità: lo si evince anche dagli altri premi principali, con la vittoria di Timothy Spall tra gli attori (in una cinquina strepitosa che comprendeva anche Tom Hardy, Brendan Gleeson, Alexei Serebyakov e Stellan Skarsgard) e da Marion Cotillard tra le attrici, categoria dove era candidata anche la nostra Valeria Bruni Tedeschi.

'Pif', premiato per 'La mafia uccide solo d'estate'

E l'Italia, perlappunto? Beh, sapevamo che dopo il trionfo dell'anno scorso con La Grande Bellezza sarebbe stato difficilissimo ripetersi, e difatti non c'è stato niente da fare per Il capitale umano di Paolo Virzì e per Sacro GRA di Gianfranco Rosi tra i documentari. Eppure il nostro paese riesce a strappare qualcosa di buono anche quest'anno: vittoria a sorpresa infatti per La mafia uccide solo d'estate di Pif tra le commedie (che, chissà perchè, agli EFA hanno una categoria a parte) e per Alessandro Rak tra i film d'animazione. Sono premi che, ripeto, probabilmente non frutteranno un centesimo in fatto di visibilità e promozione, ma che confermano la grande vitalità ritrovata del nostro cinema, ormai premiato (quasi) in pianta stabile in tutte le manifestazioni importanti.
Insomma, un palmarès di assoluto rispetto che mette in evidenza l'altissima qualità delle pellicole prese in considerazione, forse a scapito del divismo ma certamente frutto di scelte oculate e ponderate da parte dei membri delle giurie. Il cinema europeo, come si vede, è tutt'altro che morto e sepolto, ma la sua elitarietà (si può dire?) costituisce al tempo stesso un vanto ma anche un disagio: cercare la 'giusta distanza' tra qualità e popolarità è l'eterna sfida cui partecipano da sempre i cineasti del vecchio continente. Noi stiamo alla finestra e ci godiamo i film, che sono la cosa più importante.
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