L'efedra appartiene alla famiglia delle "ephedraceae" ed è una pianta di tipo arbustivo e cespuglioso. Può raggiungere anche i due metri di altezza e i suoi rami sono molto sottili e di colore verde intenso. Le foglie invece hanno una tonalità di grigio molto scuro e si presentano piuttosto squamose al tatto. La pianta di efedra produce fiori maschili e femminili le cui infiorescenze hanno la particolarità di essere ermafrodite. Il frutto che nasce da questa pianta col tempo diventa molto carnoso e succoso. E' presente in molte zone dell'Europa e nelle regioni che sono caratterizzate dal clima mite. All'interno di questa pianta vi è un'elevata concentrazione di efedrina, un composto che veniva utilizzato dai popoli indigeni per calmare i sintomi dell'asma, per far passare la febbre e per stimolare la diuresi.
L'estratto di efedra, conosciuto con il nome di efedrina, presenta numerose controindicazioni. I preparati a base di efedra sono sconsigliati ai cardiopatici, alle persone con pressione troppo alta, e a chi soffre di disfunzioni a livello della tiroide. Uno degli effetti collaterali che si verifica di frequente è l'aumento del battito cardiaco con il conseguente aumento della pressione sanguigna. Prima di iniziare un trattamento a base di efedrina sia in capsule che in estratti liquidi, occorre consultare il medico. Non basta solo leggere il bugiardino dove sono indicati tutti gli effetti collaterali. Occorre una valutazione del proprio stato di salute a carattere complessivo per verificare se si ha davvero bisogno di assumere efedrina. Tuttavia una somministrazione corretta ha dato riscontri positivi in caso di abbinamento a terapie per smettere di fumare.
L'efedrina ha un forte potere eccitante ed è vasocostrittrice. Gli effetti di questa sostanza possono essere molto dannosi se viene associata ad alcuni farmaci. E' sconsigliato l'uso domestico e soprattutto non si deve assumere con altre sostanze di tipo eccitante quali caffeina, sinefrina, teofillina e reserpina. I primi sintomi che devono destare preoccupazione in seguito ad un'assunzione eccessiva di efedrina sono ansia e nervosismo, cui si aggiunge uno stato incontrollato d'ansia e l'aumento delle palpitazioni cardiache. In caso di ipotensione, questo prodotto non può essere abbinato a terapie con effetti ipotensivi perché potrebbe provocare l'effetto contrario. Tra le altre interazioni negative si segnalano quelle con i farmaci tiroidei perché alterano il funzionamento (già compromesso) della ghiandola tiroidea.
L'efedrina viene utilizzata nelle "smart drugs" perché provoca sensazioni di euforia miste a sdoppiamento. In alcuni paesi americani è al centro di protocolli medici che consentono l'utilizzo di droghe naturali. In Italia si può trovare solo nei centri riabilitativi. Tuttavia l'efedra è classificata come pianta curativa. Si è mostrata molto efficace e potente nel trattamento di alcune patologie a carico dell'apparato respiratorio come asma e sinusite. Purtroppo intorno a questa pianta circolano molti miti e leggende. Eppure basterebbe informarsi per conoscere la sua importanza in campo fitoterapico. Ovviamente bisogna prestare attenzione alla composizione dei preparati a base di efedrina, in quanto la miscelazione con altre erbe può avere effetti letali. Recenti studi si sono mostrati validi anche a carattere medico tradizionale in quanto l'efedra combatte la febbre da fieno e ha proprietà antistaminiche. Inoltre essendo naturalmente stimolante risveglia il metabolismo e consente di perdere peso.