Caro Bruno,
escludendo che il tuo incalzante piglio inquisitorio rivolto al povero "viandante" sia minimamente legato a imbarazzo di stomaco dopo una generosa porzione di "rigatoni con la pajata", mi chiedo se il tuo "malumore" non dipenda dalla (ahimé) solita difficoltà a trovare un senso alle cose, specie a quelle che proprio un senso non ce l'hanno.
Malumore artistico il tuo, ma in tutto simile a quello di ognuno di noi che non troviamo (e come potremmo trovare!) risposte ai problemi che chiamiamo per brevità esistenzialiné tu né il tuo viandante (da te strattonato per il bavero) sarete mai in grado di rispondere ai "perché" ma solo ai "come": prima lo capiremo tutti e prima staremo bene; pur con tutta la nostra voglia di eternità ritroveremo la serenità accettando la nostra assoluta, cosmica irrilevanza.
Stammi bene!
Grazie Oude,
in realtà non sono alla ricerca né di un “come” né di un “perché”, dal momento che sono partito dal presupposto che tutto ciò che accade non ha (in sé) alcun senso…
tutt’al più siamo noi che ci sforziamo in ogni modo e con ogni mezzo di attribuire un senso a ciò che accade…
qui sta la nostra forza e la nostra debolezza…
siamo noi esseri umani che dobbiamo trovare la forza per dare senso a ciò che accade…
anche se talvolta, quando, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a trovare un senso accettabile, è facile cadere nello schema della follia o del mistero…
… in quest’opera di attribuzione un ruolo “speciale” è riservato agli artisti in senso lato…
Ed è su questi temi che sto riflettendo intensamente in questi giorni…
Ma lo faccio in modo frammentario…
Anche perché le conclusioni alle quali sto arrivando stanno provocando nella mia mente un movimento tellurico…
Quindi, aspetto le fasi di assestamento per riprendere a “poetare”…
Anzitutto, sto cercando di creare degli effetti di superficie…
Una scrittura a “pelo d’acqua”, niente che vada in profondità, un qualcosa che sappia “riflettere” la superficie delle cose…
Una scrittura composta di strati sottili…
Una scrittura ferma al senso letterale…
Niente sensi riposti…
Tutto ciò che ho da dire lo dirò alla lettera…
D’altro canto se ho a che fare con un medium che frammentizza l’essere non mi resta che offrire cose frammentate… L'unità è una chimera, nel web... ho provato, ma è un limite insormontabile...