Diversi quotidiani nazionali hanno pubblicato il testo integrale della lettera [qui + qui] che l’Italia, ma forse sarebbe più corretto dire coloro che attualmente la rappresentano, ha inviato alla UE. Valuto positivamente la pubblicazione del documento che rappresenta un atto di trasparenza apprezzabile e consente, al di là di commenti ed interpretazioni, di farsi una propria opinione su contenuti e validità degli stessi. Peccato per il “trucchetto” di uno dei giornali che ha reso disponibile il testo spezzettandolo in ben 8 pagine rendendo più ardua la fruizione da parte del lettore al solo fine di aumentare il numero di pagine viste del sito web del quotidiano in questione; quando si fa una cosa ben fatta sarebbe meglio farla sino in fondo, credo.
Come dico, la pubblicazione consente a ciascuno di farsi una propria opinione, personalmente è stato l’utilizzo del termine efficientamento, usato in riferimento a lavoro e giustizia, ad avermi colpito per la distanza che pone tra obiettivo e declinazione attraverso una terminologia che solo il burocratese si spinge ad impiegare.
Aggregando il testo ho realizzato la word cloud, la nuvola di parole del testo, per verificare quali potessero essere i tratti comuni dell’ipotesi di programma proposto. Pare emergere una forte centralità autoriferita rispetto al Governo che contrasta con termini che ritengo avrebbero dovuto emergere con forza all’interno di un’ipotesi di sviluppo. Si noti, ad esempio, quanto piccoli, e dunque poco usati, siano i termini: giovani, rispetto, obiettivo, qualità, tempi, ma anche: PIL, riforma e liberalizzazione.
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Impressione di mancanza di concretezza che traspare anche nel comunicato diffuso dal Consiglio UE alla conclusione dei lavori, che non a caso dedica l’apertura del documento proprio al nostro Paese, concludendo: “We invite the Commission to provide a detailed assessment of the measures and to monitor their implementation, and the Italian authorities to provide in a timely way all the information necessary for such an assessment”
Insomma, efficientamento si ma “ccà nisciuno è fesso” potrebbe essere l’essenza della conclusione della risposta che il Presidente del Consiglio riporta a casa.