Aereo russo si schianta in un’area centrale del Sinai con 224 persone a bordo. Poco prima di scomparire dai radar, l’aereo aveva chiesto un atterraggio di emergenza. Diretto a San Pietroburgo, era decollato da Sharm el-Sheik alle 7.21 (ora italiana).
Un aereo di linea della compagnia russa MetroJet, conosciuta anche come Kolavia, si è schiantato in un’area centrale della penisola del Sinai con 224 persone a bordo, di cui 217 passeggeri e 7 membri dell’equipaggio. Il volo 7K9268 era diretto a San Pietroburgo ed è precipitato 23 minuti dopo essere decollato da Sharm el-Sheik, in Egitto. Imbarcati soprattutto turisti russi, tra i quali 17 bambini, secondo l’agenzia Ria Novosti. A fugare ogni dubbio sul destino dell’Airbus A-321 è stato il premier egiziano Sherif Ismail, dopo che si erano accavallate informazioni contrastanti. Il portavoce di Federal Air Transport Agency (Rosaviatsia), Serghiei Izvolsk, ha dichiarato:
“Secondo i rapporti preliminari un Airbus A320 appartenente alla Kagalymavia, volo 92-68, in viaggio da Sharm el-Sheikh a San Pietroburgo, è decollato alle 6.51 ora di Mosca. Alle 7.14 non ha contattato Larnaca (Cipro) ed è scomparso dai radar. L’aereo trasportava 217 passeggeri e sette membri dell’equipaggio”.
Secondo la Tass, citando fonti allo scalo internazionale del Cairo, l’aereo russo aveva chiesto un atterraggio d’emergenza nell’aeroporto più vicino poco prima di scomparire dai radar. L’Airbus A-321 si trovava a una quota di 9.000 metri, quando il capitano ha contattato i controllori di volo e ha chiesto l’atterraggio. Dopo questa comunicazione si sarebbero persi i contatti. Dell’aereo si sarebbero perse le tracce circa 23 minuti dopo il decollo, sopra i cieli della città cipriota di Larnaca. L’aviazione militare egiziana avrebbe individuato i rottami. Fonti governative hanno precisato che al momento l’ipotesi più accreditata è quella di un’avaria. Tuttavia le verifiche sono ancora in corso, dato che l’impatto è avvenuto vicino all’area dove l’esercito egiziano sta combattendo i militanti dell’Isis. Nella penisola del Sinai infatti, sono attivi gruppi jihadisti e questo potrebbe far temere l’attacco da parte di un missile, come avvenne nel luglio 2014, quando un Boeing della Malaysia Airlines decollato da Amsterdam fu abbattuto nei cieli dell’Ucraina.
S.C.