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Egitto. Un piano miliardario per l’ampliamento del Canale di Suez

Creato il 05 agosto 2014 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

suezdi Giacomo Dolzani

Il Canale di Suez, il colossale progetto ideato dall’ingegnere trentino Luigi Negrelli e completato il 17 novembre 1869, sarà oggetto, nei prossimi anni, di importanti lavori di ampliamento e modernizzazione e vedrà l’apertura di un nuovo canale parallelo, lungo circa 72km, che dovrebbe, secondo il vice ammiraglio Mohab Mamish, presidente dell’autorità che gestisce l’opera, ridurre ad un massimo di tre ore il tempo di attesa per imboccare il canale e, contemporaneamente, consentire una maggiore velocità di percorrenza.
Il costo dell’intera opera sarà di circa 8.4 miliardi di dollari, un’avventura che il governo del Cairo ha deciso di finanziare con denaro proveniente unicamente da investitori egiziani i quali, a lavoro terminato, si spartiranno parte dei proventi: un piano di lavori pubblici che coinvolgerà 37 aziende e che, dopo la rivoluzione scoppiata nel 2011 e la successiva crisi economica, causata anche dal crollo delle entrate provenienti dal settore turistico, servirà, secondo il presidente al-Sisi, a riavviare il sistema produttivo del paese e a creare nuovi posti di lavoro.
Ogni anno, il transito di circa 18mila imbarcazioni attraverso il canale, garantisce alle casse statali guadagni per circa 5miliardi di dollari, entrate delle quali il paese non può fare a meno in un momento come questo ma che, al contrario, deve cercare di incrementare.
Secondo quanto dichiarato da Mamish, oltre al nuovo tratto che verrà realizzato da zero, saranno anche avviati lavori di risistemazione e allargamento di quello già esistente, del quale verrà anche aumentata la profondità.
Il Canale di Suez fu realizzato 145 anni fa allo scopo di creare un collegamento diretto tra il Mar Rosso, e quindi l’Oceano Indiano, ed il Mar Mediterraneo, per consentire alle merci provenienti dall’Asia di raggiungere l’Europa (e viceversa) senza dover circumnavigare l’Africa, risparmiando così denaro e molto tempo.

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La lunghezza totale dell’opera era inizialmente di 164km e collegava al-Suways (Suez), sul Mar Rosso, a Port Said, città sul Mediterraneo, passando ad ovest della penisola del Sinai; aveva una larghezza totale di 53m, consentendo il transito a navi con un pescaggio totale massimo di 6.7m.
Nei decenni successivi, sia sotto il dominio inglese che durante l’amministrazione egiziana, vennero eseguite numerose opere di ampliamento e scavo, per adeguare il Canale a navi sempre più grandi, arrivando a misurare oggi, dopo gli ultimi lavori terminati nel 2010, 193km di lunghezza, 313m di larghezza e 24 di profondità, consentendo il transito a navi con un pescaggio di 20.11m. [1]
Secondo l’analista inglese Angus Blair, residente al Cairo, che ha seguito sin dall’inizio l’ideazione e la progettazione di queste opere di rinnovamento, intervistato dal “Guardian” ha invece affermato che la validità delle tesi presentate dalle autorità egiziane, secondo le quali l’efficienza del opera ne risulterà incrementata, è tutta da provare; come fa notare Blair infatti, soltanto metà del canale avrà un tratto parallelo che ne aumenterà la capacità, mentre quella dell’altra metà resterà invece la stessa di prima, rendendo praticamente inutili i lavori effettuati che però, contemporaneamente, costituiranno una colossale trovata propagandistica per il neo presidente al-Sisi, ancora alla ricerca di consensi tra la popolazione.

[1] http://www.suezcanal.gov.eg/sc.aspx?show=12

da Notizie Geopolitiche



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