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Egitto /Una "brutta" storia / Continua il braccio di ferro tra Morsi e l'opposizione politica del Paese

Creato il 10 dicembre 2012 da Marianna06

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Mentre ieri,intanto, in pieno mezzogiorno gli F16 sorvolavano il cielo della capitale egiziana (cosa piuttosto anomala perché le esercitazioni militari l’aeronautica le compie di notte),nelle segrete “stanze” si decide, ancora oggi, da una parte e dall’altra, il “da farsi”.

Morsi è stato costretto dalla “piazza”(lo sappiamo) a revocare il decreto del 22 novembre scorso, che gli attribuiva pieni poteri. Ma, a quanto pare, non ha assolutamente alcuna intenzione di mollare l’osso a proposito del referendum del 15 dicembre.

 Esso (ilreferendum) intenderebbe far passare sulla testa della gente una Costituzione, che di democratico non ha assolutamente nulla  e che il popolo egiziano si ritroverebbe letteralmente calata dall’alto.

Il Fronte di salvezza nazionale egiziano, che raduna i principali partiti politici dell’opposizione, dal canto suo ha deciso pertanto di non smettere di dare battaglia all’avversario.

Di difendere i media nazionali da censure e oscurantismi così come l’operato dei giudici e della magistratura del Paese, unica garanzia di legalità finora rimasta in piedi.

Infatti per domani, martedì, è in programma l’ennesima manifestazione di protesta degli “arrabbiati”.

 Arrabbiati cui non si può dare torto se, dopo la cacciata di Mubarak, l’unica prospettiva per gli egiziani, che di enormi problemi pratici da risolvere ne hanno tanti, come ad esempio quello dell’occupazione  per i giovani, sarebbe soltanto un precipitare  nel “medioevo”.

 Il medioevo, appunto, dei Fratelli musulmani.

Ma la cosa che più sconcerta attualmente nella capitale, nelle altre città egiziane e persino nelle campagne, è l’assenza totale di sicurezza.

L’Egitto pare essere divenuto un Paese che naviga in piena incertezza e la gente comune non sa cosa attendersi da un giorno all’altro.

Se non continuare a vivere i consueti disagi di sempre e, inoltre, aggravati, dalle ripetute tensioni politiche di cui si teme l’esito.

Oggi, a Bruxelles, nel Consiglio Affari Esteri,presente il nostro ministro degli Esteri,Giulio Terzi,  si discuterà dell’Egitto oltre che di questione siriana e di Russia.

 L’Egitto, infatti, è considerato in sede europea (e non solo) un Paese chiave per gli assetti politici  del Mediterraneo e anche del vicino Oriente.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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